D’oro non sono solo le sue mani, ma soprattutto il cuore. E’ andato a Laura De Poi, 70 anni appena compiuti, nata a Buenos Aires in Argentina ma pederobbese (di Onigo) da ormai cinquant’anni, il Premio “San Bastian” 2025, manifestazione giunta alla settima edizione promossa dall’associazione “Circolo culturale San Bastiano” con la collaborazione del Comune.
Ieri, domenica, nella suggestiva cornice della chiesetta di San Sebastiano, a Pederobba, la cerimonia di consegna dell’importante riconoscimento, che premia proprio i cittadini che si sono distinti nell’ambito del volontariato.
E Laura, con un impegno e una dedizione ormai consolidati, sempre a titolo gratuito, è sicuramente una di questi. Venuta nel trevigiano a 19 anni, al seguito del fratello e della nonna (originaria di Vidor), la “signora dalle mani d’oro”, com’è già stata ribattezzata, si sarebbe dovuta fermare in Italia solo qualche settimana.


“Ma poi trovai subito lavoro qui, come impiegata, senza sapere ancora una parola di italiano – racconta lei, visibilmente emozionata nel ricevere il premio – E alla fine sono rimasta, mi sono sposata (nel ’76 con l’amato marito Raffaele, ndr.), ho avuto tre figli e ben 7 nipoti. E ora sono 50 anni che vivo a Onigo”.
Lei che è un esempio di un’emigrazione sana e costruttiva, che arricchisce davvero la comunità che la ospita: “Per inserirsi in una nuova realtà, addirittura in un nuovo paese com’è stato il mio caso, bisogna rimboccarsi le maniche e darsi molto da fare – il messaggio lanciato da Laura – Il rispetto di chi ti ospita va guadagnato con sudore e fatica”.


Proprio come ha fatto lei, partendo dal catechismo e passando poi per l’Avo di Montebelluna, dove è tuttora volontaria, per finire poi con i vari corsi che, ormai da una decina d’anni, la vedono collaborare con il Comune, mettendo a disposizione di tutti (gratuitamente) le sue capacità manuali in seguitissime lezioni che spaziano dal taglio e cucito al bricolage, dai fiori di porcellana fredda ad altre attività ancora.
“Sono orgogliosa di far parte di questa comunità e ringrazio davvero tutti per questo premio – ha detto Laura nel ricevere la targa e i fiori dalla mani del sindaco, Marco Turato, e del presidente dell’associazione organizzatrice, Federico Bonetto – Ormai mi sento a tutti gli effetti una vostra concittadina”.


Alla cerimonia, oltre al primo cittadino e a vari esponenti dell’Amministrazione comunale e altri consiglieri, sono intervenuti anche il presidente dell’associazione “Circolo culturale San Bastiano”, Federico Bonetto, che ha sottolineato come il “volontariato sia il cuore pulsante della comunità”, don Lino Bertollo, parroco di Onigo e Pederobba, il professor Daniele Cunial, membro del Direttivo dell’associazione, che ha proposto un riflessione su solidarietà e volontariato nella società contadina, Giovanni Negro, e infine, ad allietare i presenti con alcuni intermezzi musicali al flauto traverso, la giovane pederobbese Maddalena De Ros.
La motivazione del Premio
“In un mondo dominato dall’individualismo e dalla competizione, dove l’ambizione personale e il successo economico sembrano essere i valori più diffusi. In un contesto del genere la figura del volontario rimane un esempio vivente che l’altruismo e la solidarietà sono ancora forze potentissime. Questo è l’esempio della nostra premiata: una storia fatta di impegno, dedizione e un profondo senso di umanità”.


“Lei è nata in Argentina e attualmente risiede a Onigo. Si è distinta e si distingue per la sua straordinaria generosità e per l’altruismo con il quale mette a disposizione della comunità le sue preziose abilità e soprattutto il suo tempo. Con spirito di autentico volontariato organizza e conduce laboratori gratuiti che spaziano dalla ceramica al taglio e cucito, offrendo inoltre occasioni per la realizzazione di svariati lavoretti artigianali”.
“Inoltre organizza corsi di cucina e tutto questo a capo di due gruppi di donne volontarie nella sala Michielon all’interno del Comune. Queste iniziative rappresentano un valore aggiunto per il territorio promuovendo la creatività, l’apprendimento e la socializzazione. Oltre a queste attività dimostra una dedizione encomiabile compiendo viaggi a Torino, sostenendone i costi, per dedicarsi alla confezione gratuita di abiti per le suore di clausura. Questo impegno, svolto con discrezione e umiltà, testimonia una profonda sensibilità e il desiderio autentico di servire il prossimo”.


“Inoltre si dedica all’insegnamento del catechismo nella sua parrocchia, dove si dedica anche ad alcuni lavoretti. Fa parte dell’Avo, associazione volontari ospedalieri di Montebelluna, e non è finita qui, visto che il suo paese natale le è rimasto nel cuore. E dopi aver messo radici a Onigo, nel 1974 ha seguito con ansia le vicissitudini politiche del suo paese, ritagliando gli articoli che parlavano del regime militare in Argentina, dal colpo di Stato al ritorno della democrazia, fino al golpe del 1975, un periodo di storia che lei ha trasmesso a una laureanda di Onigo, Eleonora Bailo (presente alla cerimonia, ndr.), che ha così potuto integrare e arricchire i suoi studi e la tesi di laurea in Scienze Politiche, Relazioni internazionali e Diritti umani”.
“L’esempio della nostra premiata (una parte del merito va anche a suo marito Raffaele per la pazienza portata avanti con amore in tutto questo tempo) rimane un faro di altruismo e operosità, un modello di cittadinanza attiva che arricchisce la nostra comunità incarnando i valori più nobili della solidarietà e del servizio disinteressato”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
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