“La trappola della femminilità”: al Battistella Moccia l’evento in occasione del 25 novembre

“La trappola della femminilità” è il titolo dell’evento andato in scena ieri sera all’auditorium Battistella Moccia di Pieve di Soligo, in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

L’incontro è frutto della collaborazione tra Comune (Assessorato alle Pari Opportunità) e Istituto Casagrande. L’iniziativa è consistita in una serie di letture sceniche, incentrate su vari aspetti legati alla questione della violenza contro le donne e agli stereotipi di genere.

Prima dell’inizio dell’appuntamento, l’assessore alle Pari Opportunità Valentina Lucchetta ha evidenziato la necessità da parte delle amministrazioni comunali di incentivare progetti che stimolino la consapevolezza e forme di prevenzione verso questa problematica: “Procederemo nell’impegno di potenziare i servizi che ci sono, creando cittadini e cittadine libere – ha affermato -. Una tematica di cui bisogna parlare, perché purtroppo ci coinvolge tutti i giorni”.

“Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità 736 milioni di donne hanno subito violenza dal patner, 1 donna su 3, e 51 mila donne e ragazze sono state uccise da un patner o da un familiare – ha ricordato – È una ferita che attraversa le società, le famiglie, i luoghi di lavoro, le scuole. È una violazione dei diritti umani che ci riguarda tutti, senza distinzione. Ed è nostro dovere, come istituzioni e come comunità, costruire percorsi di consapevolezza, protezione e prevenzione”.

“Il nostro Comune, proprio per questo, da anni porta avanti con convinzione progetti e servizi che puntano a contrastare la violenza in tutte le sue forme e a promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza – ha dichiarato – Tra questi desidero ricordare un’iniziativa che ci sta particolarmente a cuore: ‘Alice Incontra Pollicino’, un progetto rivolto alle scuole primarie, che coinvolge le bambine e i bambini, attraverso linguaggi narrativi e percorsi educativi dedicati alla parità di genere. Crediamo fortemente che la prevenzione cominci proprio da lì, dai più piccoli, da quelle classi in cui si formano i futuri cittadini”.

“Sensibilizzare significa dare voce, fin dalla giovane età, ai valori del rispetto reciproco, dell’ascolto, dell’empatia. Significa educare a relazioni sane, libere dalla violenza e dai
modelli stereotipati”, ha ribadito, cogliendo l’occasione per ringraziare Dario Bianchi e la sua famiglia, per le installazioni in linea con il tema, sistemate all’ingresso di Galleria Zadra.

Presenti in platea anche i ragazzi del Ccr, mentre la psicologa del Centro antiviolenza (centro contattabile al numero 389 9134831 e all’indirizzo mail centro.stella.antares@gmail.com) ha riferito che il 38% delle giovani tra i 16 e i 24 anni ha subito almeno un episodio di violenza nella propria vita.

La parola è quindi toccata alle studentesse dell’istituto Casagrande – Anna Bellè, Giulia Collet, Martina Spigarolo, Maria Tortevska, Ilaria Biscaro, Maria Collet – che, seguite dal professor Ignazio Anello, hanno passato in rassegna tutte le contraddizioni e gli stereotipi che la sfera femminile è costretta a dover affrontare.

Stereotipi nella sfera famigliare e sul posto del lavoro, nel pensiero comune: dalla figura mitica di Cassandra alle diagnosi di isteria femminile aumentate in maniera esponenziale a fine Ottocento (molti casi derivavano da episodi di violenza subita).

Senza poi dimenticare il tema del voto femminile, il passaggio da infanzia ad adolescenza e da quest’ultima alla fase adulta, i legami sbagliati con il partner, la sindrome da crocerossina e l’illusione di una vita felice in un rapporto sbagliato, la lotta per una retribuzione equa.

Tutti aspetti che sono ancora una volta stati ricordati, con la speranza che un domani qualcosa possa davvero cambiare.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Comune di Pieve di Soligo – Arianna Ceschin)
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