Leonardo Mariotto, giovane musicista del Quartier del Piave, è una figura ormai riconosciuta nel panorama musicale veneto. Violinista, violista e organista, unisce sensibilità interpretativa e rigore accademico, qualità che lo hanno accompagnato fino al recente conseguimento della quarta laurea al Conservatorio Benedetto Marcello di Venezia, con il massimo dei voti, la lode e la menzione accademica.
Dietro questo traguardo non c’è solo talento, ma anni di studio, disciplina e passione. “Il percorso musicale comporta inevitabilmente dei sacrifici – racconta Mariotto –. Quello del tempo, dedicato interamente allo studio, e quello economico, perché la formazione musicale richiede strumenti, materiali e corsi. Ma non l’ho mai vissuto come un peso, perché la musica è sempre stata ciò che ho voluto fare”.
La sua storia parte da lontano, in una famiglia dove la musica è di casa: “Mia madre e mio nonno hanno studiato canto, mio padre la fisarmonica, mio zio il violoncello. Crescere in questo ambiente ha reso naturale l’avvicinamento alla musica. All’inizio non avevo una chiara consapevolezza del percorso che avrei intrapreso, ma con il tempo e con le esperienze la passione è maturata e mi ha portato fin qui”.
Riflettendo sugli inizi, Mariotto sorride: “Direi al me bambino di crederci ancora di più. Non ho rimpianti, perché ogni passo mi ha portato dove sono oggi. La musica mi ha fatto crescere e mi ha insegnato a guardare avanti con fiducia”.


Dopo anni di studio e palcoscenici, Leonardo vive ora una fase di passaggio, tra riflessione e nuovi progetti: “Devo ancora realizzare di aver terminato un percorso così lungo. Ho sempre cercato di non chiudermi in un solo àmbito, ma di esplorare più direzioni: suono violino, viola e organo, mi sono cimentato con repertori diversi, dalla musica antica alla contemporanea, fino al pop. Credo che oggi la versatilità sia una delle qualità più importanti per un musicista”.
Accanto all’attività concertistica, Mariotto ha sviluppato anche quella didattica e corale: “Insegno da alcuni anni e trovo che lavorare con i giovani sia straordinariamente stimolante. Sono curiosi, rapidi, aperti: trasmettere ciò che ho imparato è una delle parti più belle del mio lavoro”.
Il suo percorso include esperienze con la Piccola Orchestra Veneta e con l’Associazione Toti Dal Monte, oltre allo studio della composizione e alla direzione di coro. “Mi piace insegnare, ma non intendo fermare l’attività interpretativa. Ho diverse porte aperte e voglio capire, passo dopo passo, quale sarà la strada più mia”.
Novembre si preannuncia intenso: diversi concerti con la Piccola Orchestra Veneta, la pubblicazione della prima edizione moderna di un quartetto per archi di Vincenzo Petrali, e una trasferta in Georgia per un progetto internazionale di musica da camera promosso dal Conservatorio veneziano.
Nel corso della giornata, Mariotto ha eseguito tre brani con la viola, confermando la sua poliedricità musicale e la naturale capacità di muoversi tra palco, insegnamento e ricerca artistica. “La musica – conclude – è un viaggio che non finisce mai. Ogni tappa è un nuovo inizio”.
(Autrice: Mihaela Condurache)
(Foto e video: Mihaela Condurache)
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