La tradizione dello spiedo d’Alta Marca è approdata in Senato lo scorso giovedì 16 ottobre.
Quel giorno, infatti, si è tenuta una conferenza stampa sulle “Tradizioni e arti culinarie di Pieve di Soligo”, occasione in cui è stato presentato il libro “Il manuale dello Spiedo” di Massimo Foltran, volume utilizzato nei corsi di spiedo organizzati dall’Accademia dello Spiedo d’Alta Marca.
Una presentazione che cade nel periodo giusto, considerato che proprio lo scorso 12 ottobre, in centro a Pieve di Soligo, si è svolta l’accensione (per la 68esima edizione) dello Spiedo gigante, iniziativa organizzata dalla Pro loco di Pieve di Soligo, in collaborazione con l’amministrazione comunale.
A Roma la conferenza stampa è stata introdotta dal senatore Antonio De Poli, Questore del Senato, il quale ha posto l’accento “sulla necessità che le sedi delle istituzioni si aprano ulteriormente alla presenza e alla partecipazione dei cittadini e dei territori, con i loro innumerevoli tesori, a volte trascurati”.
ll sindaco Stefano Soldan ha presentato la città di Pieve di Soligo e “la sua vocazione a porsi come crocevia di arti e cultura e fondamentale riferimento della migliore gastronomia tradizionale”.
Una tradizione che trova espressione nel rituale dello spiedo, celebrato non solo nella festa cittadina dedicata allo Spiedo Gigante, ma anche nella presenza attiva di tante realtà cittadine coinvolte, a diverso titolo, nella pratica e diffusione della cultura di tale pietanza.
In Senato era presente, oltre al primo cittadino, una rappresentanza della Pro loco di Pieve di Soligo, dell’Accademia dello Spiedo, del Fondaco del Gusto, dei Maestri dello Spiedo, degli Alpini.
Massimo Foltran ha quindi presentato il suo libro, introdotto da un breve filmato incentrato sulle varie fasi di preparazione dello spiedo e girato durante i corsi dedicati a questo prodotto.
Filmato che è andato a sottolineare l’aspetto conviviale e di socializzazione, entrambi elementi irrinunciabili e collegati alla tradizione dello spiedo.
Ne è seguito l’intervento di Graziano Lazzarotto, componente dell’Accademia dello Spiedo e coordinatore del Comitato tecnico scientifico del Fondaco del Gusto e dell’Accademia.
Dopo aver ricordato che “quest’ultima rappresenta per lo spiedo quello che l’Accademia della Crusca incarna per la lingua italiana, preservandone l’evoluzione e l’integrità, e promuovendo la formazione”, Lazzarotto ha ricordato la presenza, a capo dell’Accademia dello Spiedo, di Noemi Lorenzon, unica presidente donna di un’associazione dedicata all’arrosto sul fuoco, solitamente considerato una prerogativa tipicamente maschile.


A tal proposito, ha riportato una significativa battuta del professore e sociologo Corrado Barberis, per alcuni anni presidente del Comitato tecnico scientifico.
Secondo quanto emerso, infatti, la parola “Spiedo” discende da “Spit”, termine protogermanico usato anche dai longobardi per identificare la lancia e, quindi, uno strumento di guerra.
In tempi più recenti, grazie allo spiedo, quel termine si è elevato nell’identificare “uno strumento di pace, convivialità e anche di piacere dei sensi”.
“La speranza è che altri strumenti di guerra trovino il modo, in futuro, di trasformarsi ed evolvere in elementi di fraternità e condivisione” è l’auspicio emerso.
A chiusura dell’evento, per i rappresentanti della stampa presenti in sala e gli altri ospiti, tra i quali il cardinale Beniamino Stella e Angela Colmellere (consigliere del ministro), si è svolta, nella mensa-ristorante del Senato, una cena a base di spiedo e polenta bianca, accompagnata dal Prosecco Docg e da altri vini del territorio Unesco.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: per gentile concessione di Graziano Lazzarotto)
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