Storia e folclore sono stati protagonisti ieri domenica in piazza Vittorio Emanuele II, in centro a Pieve di Soligo, grazie alla 41esima edizione del Tiro alla fune, storica competizione che vede affrontarsi le due contrade cittadine: i Contà (campioni in carica della passata edizione, che hanno gareggiato con un peso complessivo di 612, 80 kg) e i Trevisan (in gara con il peso totale di 612,90 kg).
Due contrade che, nelle rispettive squadre, hanno coinvolto sia uomini che donne, in gara per contendersi il trofeo simbolo della pace.
Nonostante la giornata non fosse iniziata nel migliore dei modi, dal punto di vista del meteo, non sono mancati tifosi e curiosi sulle tribune allestite in piazza.
Il tiro alla fune è un appuntamento fisso che, come ogni anno dal 1983, si inserisce all’interno del 68esimo Spiedo gigante, manifestazione organizzata dalla Pro loco di Pieve di Soligo, con il supporto dell’amministrazione comunale.
E proprio la Pro loco, nel 1983, ebbe l’idea di riportare al centro dell’attenzione un pezzo di storia, proponendo una sfida in ricordo delle continue lotte tra le due contrade avverse.


In epoca medievale la città, divisa in due dal fiume Soligo, identificava in questo fatto anche una divisione territoriale e politica: la parte sinistra era territorio del Cantone di Ceneda (Circoscrizione di Cison di Valmarino) che divenne dominio dei Brandolini, prendendo il nome di Contà; la parte destra, invece, era territorio del Cantone di Valdobbiadene (annesso al Circondario di Treviso) e quindi denominata Trevisan.
Al tempo, quindi, Pieve di Soligo era divisa da un ponte di legno sul Soligo (tinto di rosso e coperto da una tettoia), spesso oggetto di contenziosi e liti, motivate da presunti diritti di giurisdizione rivendicati dalle due contrade.


Ponte che, in occasione della gara, ha esibito i colori delle due contrade. Nello stesso stemma cittadino è riconoscibile il fiume (con il ponte) che lo taglia trasversalmente.
La sfida è stata preceduta dai momenti conviviali proposti nella tensostruttura allestita in piazza Caduti nei Lager.


Nel pomeriggio, poi, l’atmosfera medievale è entrata nel vivo, grazie al Gruppo Tamburi e sbandieratori dell’associazione Dama Castellana di Conegliano, senza scordare il ritrovo dei bimbi davanti al Duomo cittadino.
Il pathos dell’appuntamento è aumentato con l’entrara in piazza delle due contrade, della corda e della bilancia, necessaria per pesare i tiratori.
Presenti alla sfida il presidente della Pro loco di Pieve di Soligo Mauro Gai, il sindaco Stefano Soldan (il quale si è congratulato con gli organizzatori), il vicesindaco Giuseppe Negri, il capogruppo degli Alpini di Pieve di Soligo Albino Bertazzon, il presidente degli Artiglieri Fabio Decet, il consigliere regionale Alberto Villanova.


Vestendo abiti medievali, i tiratori del Contà hanno esibito il simbolo dello scorpione, mentre l’aquila ha caratterizzato i Trevisan.
La sfida ha visto come premessa un momento in ricordo di chi “ha fatto tanto per questa realtà”, lasciando poi spazio alla suspense che ha accompagnato la salita in pedana delle due contrade: i tiratori non hanno lesinato entusiasmo e carica durante la fase di riscaldamento, prima della sfida.
Sfida che ha visto la prima manche aggiudicata dai Contà.
Stessa sorte anche per la seconda manche (che ha visto aumentare il tifo dalle tribune), motivo per cui non è stata necessaria la terza: i Contà hanno vinto il 41esimo Tiro alla fune e i loro colori si sono imposti in piazza.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
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