Sono state raccolte quasi 800 firme lo scorso weekend in piazza a Refrontolo dal “Comitato spontaneo di cittadini contro l’installazione dell’antenna”, così come è stato ribattezzato il gruppo formatosi a seguito della sentenza del Tar, che autorizza la collocazione di un’antenna nel campo sportivo parrocchiale, nel centro del paese (dietro alla chiesa).
I cittadini in questione hanno organizzato un banchetto lo scorso sabato 15 e domenica 16 novembre, per raccogliere le firme, esprimendo in questa maniera la propria contrarietà all’installazione dell’antenna in “un’area soggetta a vincoli storici e paesaggistici”.
L’antenna in questione è “un pilone di 34 metri nel cuore del paese, una colonna alta come un palazzo da 11 piani”, ha puntualizzato il Comitato, il quale ha espresso “la volontà di salvaguardare il proprio territorio”.
E non è finita qui: a seguito delle quasi 800 firme raccolte, il Comitato ha chiesto un confronto con amministrazione comunale, parrocchia e curia, “per concordare una soluzione al problema”.“Ieri il Comitato ha depositato in municipio le firme raccolte: devo ammettere che il loro numero, considerato il breve lasso di tempo a disposizione per la raccolta, mi ha piacevolmente sorpreso – la premessa fatta dal sindaco di Refrontolo Mauro Canal -. Colgo l’occasione per rispondere anche ad alcuni commenti apparsi online, chiarendo che la nostra posizione non è dettata da preconcetti ideologici o da ostilità verso il progresso. Al contrario, è fondata sul principio di una corretta pianificazione urbanistica“.
“Nel passato, anche durante i miei mandati, sono state installate altre antenne, senza suscitare particolari timori nella comunità. La differenza sostanziale è che in quei casi si è sempre trovata una soluzione condivisa, mentre in questa circostanza si sta tentando di imporre una forzatura, in contrasto con ogni logica di buon senso – ha proseguito -. Accanto agli effetti negativi già ampiamente discussi, desidero aggiungerne un altro di carattere umano ed economico: qualcuno ha mai provato a mettersi nei panni di quelle famiglie che hanno investito i risparmi di una vita, per costruire la propria casa e che, ora, si vedono prospettare un deprezzamento così significativo del proprio bene? E a loro, come compensazione, verrà corrisposto un canone annuo? Per i ‘cultori della tastiera’, mi preme specificare che si tratta di una domanda puramente retorica, il cui unico scopo è quello di mettere in luce una delle tante assurdità della situazione”.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata








