“L’uomo la tecnica e la terra, un filo da ricucire” è l’ampio tema trattato dal filosofo e psicanalista Umberto Galimberti che venerdì sera con la sua lectio ha chiuso in grande stile il Festival del Sapere 2023 ideato e organizzato dall’amministrazione comunale di Sernaglia della Battaglia e dalla Biblioteca Civica “Giocondo Pillonetto”.
Dopo gli incontri nei mesi di febbraio e marzo con Luca Mercalli, Davide De Zan, Luigi D’Elia e Elena Cattaneo, Galimberti ha coronato la rassegna diretta da Ezio Pederiva, bibliotecario del comune, pensata come un “itinerario culturale” fra scienza, pedagogia, storia, filosofia e sport registrando un riscontro che ha superato le aspettative attirando l’interesse di un pubblico composto perlopiù da giovani e giovanissimi, che venerdì sera hanno hanno riempito puntualmente la sala consiliare del municipio.
La lectio di Galimberti: “Superare il paradigma del dominio dell’uomo per affermare una cultura biocentrica”
“L’uomo la tecnica e la terra, un filo da ricucire, parte dalla tesi che questo filo non si possa ricucire se prima non abbandoniamo l’etica cristiana, un’etica antropologica che ha stabilito che l’uomo è al vertice del creato e che ha avuto da Dio l’ordine di dominare la Terra” ha spiegato Galimberti.
“Fino a che non smobiliteremo questo concetto, non riusciremo a capire che l’uomo è alla pari di tutti i viventi, dipende da tutte le componenti della Terra, dipende dalla fotosintesi delle piante che danno da mangiare agli animali i quali rilasciano l’anidride carbonica per nutrire le piante, i microrganismi che danno alle radici delle piante la condizione della loro vita”.
“Lo stesso nostro pensiero – prosegue Galimberti – dipende dall’energia cosmica, e se non abbandoniamo questo concetto che ci fa credere che l’uomo sia il vertice del creato non riusciremo a cambiare niente. Secondo me non ci riusciremo, abbiamo già attivato dei processi irreversibili di distruzione della Terra e a questo punto dovremo rassegnarci al fatto che anche se l’uomo dovesse scomparire, la Terra andrà avanti a vivere, siamo noi che non riusciremo a vivere senza l’integrazione con la Terra”.
Per Galimberti dunque serve un radicale cambio di paradigma che ponga la vita al centro, si parla di “cultura biocentrica”, per soppiantare l’etica antropocentrica che oggi “non funziona più”.
Il bilancio del sindaco Mirco Villanova al termine del Festival che guarda già alla prossima edizione
La lectio è stata introdotta dal sindaco di Sernaglia della Battaglia Mirco Villanova e della dirigente scolastica degli istituti “M. Casagrande” di Pieve di Soligo e “G. Verdi” di Valdobbiadene Giuliana Barazzuol.
“Poter nuovamente incontrare un filosofo dello spessore culturale del prof. Umberto Galimberti rappresenta il miglior coronamento per una rassegna che ci ha regalato profonde riflessioni e rinnovate consapevolezze – ha commentato il sindaco Mirco Villanova -. Quando a settembre dello scorso anno abbiamo iniziato a lavorare a questo Festival avevamo importanti aspettative; ebbene posso orgogliosamente affermare che le abbiamo rispettate, e sono lieto di anticipare che l’amministrazione comunale di Sernaglia e la Biblioteca Civica ‘Giocondo Pillonetto’ proporranno nei primi mesi del prossimo anno una nuova edizione del Festival del Sapere, con la confermata direzione artistica di Ezio Pederiva”.
“Una rassegna – prosegue il primo cittadino – che ci consentirà di affrontare nuove tematiche culturali di grande impatto e attualità, per poter offrire a tutti coloro i quali si avvicineranno, riflessioni e percorsi capaci di renderci i cittadini sempre più consapevoli e preparati. Confermeremo la richiesta di partnership agli istituti Marco Casagrande e Giuseppe Verdi poiché siamo persuasi che il diretto coinvolgimento dei giovani è la strada maestra per poter davvero incidere positivamente sulla società”.
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