“La prevenzione è un fatto culturale”: un convegno su “Cuore in movimento: prevenzione, sport e ricerca”

“La prevenzione è un fatto culturale”: è il succo del convegno tenutosi venerdì sera nell’auditorium di Banca Prealpi SanBiagio a Tarzo, sul tema “Cuore in movimento: prevenzione, sport e ricerca”.

Un appuntamento partecipato da cui è emerso come il movimento e l’attività fisica debbano stare al centro di un percorso di prevenzione, che possa assicurare la salute del cuore.

L’iniziativa, presentata dalla giornalista del quotidiano Qdpnews.it Arianna Ceschin, è stata organizzata dalla fondazione ABC Study on Heart Disease Ets, da associazione di mutuo soccorso NoixNoi e da Banca Prealpi SanBiagio.

L’evento ha visto il patrocinio dell’azienda sanitaria Ulss2, dei Comuni di Tarzo e Conegliano, oltre alla collaborazione con Comipa, Gruppo Alpini di Tarzo (i quali hanno allestito un momento conviviale al termine del convegno), Mio Mio Run, Cimavilla Running Team, Nucleo volontario di Protezione civile di Mareno di Piave.

Il convegno ha inteso promuovere, tramite una comunicazione semplice, concetti precisi legati al tema della prevenzione cardiaca e il rapporto con l’attività sportiva.

Cosa s’intende per prevenzione cardiaca? Come attuarla nella pratica? Quale sport è giusto praticare e qual è la sua funzione? Sono state solo alcune delle domande a cui i medici relatori hanno risposto, suscitando curiosità e quesiti tra il pubblico presente.

A portare i saluti istituzionali è stato Flavio Salvador, presidente dell’associazione NoixNoi di Banca Prealpi SanBiagio, il quale ha ricordato come circa 176 soci della stessa associazione domani inizieranno a sottoporsi a un programma di screening preventivo (l’anno scorso avevano aderito 116 soci)

Il sindaco di Tarzo Gianangelo Bof ha riflettuto sul fatto di quanto prendersi cura di se stessi ci porti a una minor necessità di cure e di medicine, con un conseguente risparmio di spesa prima a livello personale e, poi, a livello statale.

Presenti in sala anche Claudia Brugioni Federico Fantin, assessori rispettivamente dei Comuni di Conegliano e Pieve di Soligo.

A inaugurare il convegno è stato il dottor Giuseppe Berton, cardiologo, fondatore e presidente della fondazione ABC Study on heart disease Ets, con sede all’ospedale De Gironcoli di Conegliano, oltre che componente della commissione scientifica del quotidiano Qdpnews.it e autore di poesie.

Nel corso della sua relazione “Il battito del cuore e il tempo”, il dottor Berton ha ricordato come tutti abbiamo un numero predefinito di battiti cardiaci, la cui fine coincide con il decesso. Motivo per cui bisogna prendersi cura della propria salute, tramite una certa attenzione all’alimentazione e all’attività fisica: “Più è basso il numero dei battiti e più è lunga la vita”, le parole del medico.

La dottoressa Fiorella Cavuto – cardiologa all’ospedale di Bassano del Grappa, componente del comitato scientifico della fondazione ABC, ente con cui collabora, seguendo il follow up dei pazienti che hanno avuto un infarto – ha parlato dei “Benefici dell’esercizio fisico per il cuore”.

L’esercizio fisico è una ‘terapia’ a basso costo e priva di effetti collaterali – la sua premessa – Inoltre è una forma di prevenzione per tutte le patologie cardiovascolari, per ridurre i fattori di rischio”.

“La riduzione della sedentarietà è una forma di prevenzione anche per chi non ha problemi di cuore, ma presenta dei fattori di rischio, come diabete, colesterolo e pressione alta, vizio del fumo, stress e obesità”, ha aggiunto.

La dottoressa Laura Merlo – collaboratrice del dottor Patrizio Sarto (con cui ha preparato la relazione al convegno) al reparto di Medicina dello sport dell’Ulss2 a Treviso – ha delineato la questione della “Malattia coronarica e prevenzione: il ruolo dell’esercizio fisico”.

Secondo la dottoressa, l’esercizio fisico ridurrebbe del 30% il rischio di malattie cardiovascolari, chiarendo come l’attività fisica e sportiva debba essere calibrata in riferimento al profilo della persona.

Confermato il fatto che la classica passeggiata debba essere introdotta tra le proprie abitudini primarie di vita, la dottoressa Merlo ha ribadito come sia necessario anche un’attività di forza. “Quale sport praticare? In primis deve essere un’attività che piace“, ha chiarito.

Il convegno ha quindi visto un breve intermezzo poetico, con la lettura di due poesie scritte dal dottor Berton e lette da Andrea Fabris Maria Francesca Gulino.

Successivamente, David Merotto Mattia Ludovico Dario – studenti di Medicina all’Università degli Studi di Udine, allievi e borsisti della fondazione ABC, di ritorno dal recente Congresso europeo di Cardiologia a Madrid – hanno trattato il tema della “Prevenzione cardiovascolare fra screening, attività fisica e morte: nuove evidenze scientifiche e proposte”.

Entrambi hanno affermato che i fattori di rischio possono presentarsi già all’età di 20 anni, motivo per cui bisogna identificare “lo sport come un’arma positiva a nostra disposizione”.

Importante, secondo la loro relazione, anche lo stato psico-emotivo della persona, in quanto strettamente collegata allo stato cardiovascolare: “I pazienti più stressati e ansiosi hanno la pressione in crescita”, è emerso dal loro resoconto.

A concludere la serata è stato ancora una volta il dottor Berton, con la relazione dal titolo “Ricerca scientifica e territorio: ictus in sei aree del Veneto”.

Secondo il cardiologo, l’ictus ha una maggiore o minore incidenza a seconda delle aree geografiche. In ogni caso, ci sono più casi in città che nelle aree di campagna.

“Il rischio di ictus varia in base alla persona e al territorio – le sue parole di chiusura – La prevenzione è un fatto culturale”.

(Autore: redazione Qdpnews.it)
(Foto: Qdpnews.it)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata

Related Posts