Oggi la Festa degli Apicoltori Veneti dell’Apat: “Il 2025 l’anno della ripresa”

Questa mattina Apat – Apicoltori in Veneto ha organizzato la propria tradizionale Festa, negli spazi della discoteca Odissea di Spresiano.

Uno spazio dove fare un bilancio sull’annata – bilancio di un 2025 che, come è emerso, è stato del tutto positivo – e riflettere sui punti di forza e le criticità del settore.

L’associazione di categoria Apat-Apicoltori in Veneto, presieduta da Stefano Dal Colle, rappresenta 1.420 apicoltori associati con 28.500 alveari.

L’iniziativa di questa mattina ha riunito oltre trecento addetti del settore. 

La festa si è aperta con uno spazio dedicato a un convegno sui temi della biodiversità e della salvaguardia delle api, nonché sulla tecnica apistica, con le relazioni di esperti e l’intervento dello stesso presidente.

La mattinata ha visto inoltre vari ospiti e interventi di saluto, a partire da quelli del sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra, e dell’assessore Giovannina De Lazzari, la quale ha illustrato il ruolo del “Consorzio Miele Piave”, mentre è stato consegnato l’assegno, con il ricavato dalla vendita del “Miele del Sindaco”, all’associazione “Per Mio Figlio Onlus”.

Premiati anche i bimbi delle scuole primarie del territorio, che hanno partecipato a progetti sulla conoscenza dell’ape: a loro sono stati consegnati una dolce sorpresa e il libro “Pane e Miele” del maestro Luigino Scroccaro, mentre a tutti i presenti sono stati donati il libro di Stefano Mancuso, offerto da Banca Prealpi SanBiagio, una borsetta con dolcezze Crich, l’omaggio in ceramica e il calendario dell’Apat.

A succedersi nel corso della mattinata sono stati inoltre Alessio Feletti (Giovani Impresa Coldiretti Treviso), Luciano Soldan (referente per il settore Agricoltura di Banca Prealpi SanBiagio), l’onorevole Marina Marchetto Aliprandi (13esima Commissione Agricoltura della Camera), l’onorevole Luca De Carlo (presidente della nona Commissione Agricoltura del Senato), Stefano Marcon (presidente della Provincia di Treviso).

Stando a quanto emerso durante il convegno, l’annata in corso ha registrato una ripresa in termini di produzione di miele, in confronto all’andamento dei cinque anni precedenti.

Annate in cui gli apicoltori erano stati costretti a ricorrere in maniera massiccia alla nutrizione di emergenza, ovvero un prodotto zuccherino e costoso, che si rivela indispensabile per garantire il benessere degli alveari e delle colonie di api.

Secondo il resoconto del presidente Stefano Dal Colle, il miele di acacia ha assistito a una fioritura favorita dal clima, mentre quello di castagno ha registrato un incremento pari al 10%.

Stabili invece le produzioni di tiglio e millefiori. Unica nota dolente riguarda il tarassaco, che ha visto un netto calo, penalizzato dalle piogge persistenti.

“Seppur con delle criticità legate alla forte pressione delle importazioni di miele a basso prezzo, che danneggiano il nostro settore, così come le oscillazioni climatiche, il 2025 è stato un anno di ripresa“, ha affermato Dal Colle, non nascondendo che la burocrazia rimane il più grande ostacolo per tutto il settore.

Parlando di numeri, è bene sapere che le api garantiscono il 75% delle colture agrarie e il 90% delle piante da fiore, con un valore stimato di 1.200 euro per alveare.

Un patrimonio che, a livello nazionale, conta ben 77mila apicoltori, 1,57 milioni di alveari e 60 diverse tipologie di miele.

In questo scenario, il Veneto si conferma la prima regione italiana per numero di apicoltori, alla luce dei suoi 10mila operatori, 100mila alveari e mille tonnellate di miele prodotte.

(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto e video: Arianna Ceschin)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata

Related Posts