Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura in concerto al tramonto tra le Colline

Un dialogo in musica nel segno degli strumenti ad aria e di un lirismo che profuma di Mediterraneo. È ciò che ieri giovedì hanno regalato al pubblico il trombettista sardo Paolo Fresu e il bandoneonista marchigiano Daniele Di Bonaventura, protagonisti di un concerto intenso e poetico, capace di raccontare con i suoni il paesaggio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, patrimonio Unesco.

La cornice è stata quella, straordinaria, del parco del Leone Alato a Fratta di Tarzo, opera appena inaugurata e realizzata dall’artista Marco Martalar, divenuta in breve tempo un’icona del territorio. Un luogo simbolico che ha accolto un evento sospeso tra musica, natura e arte.

Paolo Fresu, nato a Berchidda, è uno dei più celebri trombettisti jazz a livello internazionale. Vincitore di numerosi premi, ha portato nella sua musica la linfa della sua terra e l’ha intrecciata con collaborazioni che spaziano in tutto il panorama musicale mondiale. Daniele Di Bonaventura, originario di Fermo, compositore e pianista-bandoneonista, ha invece costruito la sua carriera attraversando generi diversi: dalla classica al jazz, dal tango alla world music, fino alle incursioni nel teatro e nel cinema.

A sottolineare l’importanza della rassegna è stata la presidente dell’Associazione per il patrimonio delle Colline del Prosecco, Marina Montedoro: “Sono ormai tre anni che portiamo avanti questi concerti in collaborazione con enti, che ringrazio, come l’Ipa e istituti bancari come Banca Prealpi SanBiagio e della Marca. Vogliamo raccontare l’atmosfera delle nostre colline al tramonto e all’alba, trasformandole in un palcoscenico naturale. Oggi il Leone Alato diventa parte integrante dello spettacolo, una scenografia che amplifica il dialogo musicale tra Fresu e Di Bonaventura”.

Il concerto si inserisce nella rassegna “Armonia, musica nel paesaggio, musica per il paesaggio”, nata tre anni fa dopo il riconoscimento di Città Veneta della Cultura e pensata per portare la musica in luoghi iconici delle colline. “Questo leone magnifico – ha spiegato Federico Della Puppa – rappresenta non solo un simbolo, ma anche un esempio di come l’arte e la musica possano valorizzare un territorio, rendendolo attrattivo e riconoscibile”.

“A volte non si sa chi ringraziare – chiosa Dalla Puppa -, se il fato che fa guastare il gruppo elettrogeno 15 minuti prima dell’inizio del concerto oppure l’umanità dei musicisti che hanno improvvisato un concerto inaspettato, totalmente unplugged, oppure ancora il pubblico che, partecipe del problema, ha capito che quello che siamo riusciti ad organizzare è stata una cosa unica e irripetibile! Grazie a Paolo Fresu e Daniele di Bonaventura per la loro umanità, empatia e amore per la musica, grazie al pubblico che ha seguito in religioso silenzio una performance straordinaria, e grazie ai tecnici che hanno provato di tutto prima di fermarsi davanti al guasto irrisolvibile. É stato un concerto bellissimo perché inaspettato, un regalo che i musicisti ci hanno fatto, all’ombra del magnifico Leone Alato di Marco Martalar”.

Alla fine si è scelto di suonare “alla vecchia maniera”, con i musicisti circondati dal pubblico raccolto in silenzio: un’atmosfera intima e suggestiva che ha reso l’esperienza ancora più speciale, suggellata da un lungo e caloroso applauso dopo l’ultimo brano.

Un evento che ha confermato come la musica nelle colline del Prosecco possa diventare veicolo di identità, emozione e comunità.

(Autrice: Mihaela Condurache)
(Foto e video: Mihaela Condurache)
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