In migliaia – circa 10 mila secondo gli organizzatori, poco più di 3 mila secondo le stime della Questura – hanno sfilato questa mattina nel centro di Treviso al grido di “Palestina libera”. Anche nel capoluogo della Marca, sigle sindacali e attivisti hanno aderito allo sciopero generale indetto a livello nazionale dopo il blocco della Sumud Freedom Flotilla.


“Hanno venduto le armi a Israele – hanno denunciato i manifestanti –, fermare il genocidio a Gaza sarebbe facilissimo: basterebbe interrompere tutti i rapporti con lo Stato israeliano”.
Pesanti i disagi al traffico cittadino, soprattutto lungo il Put, nella zona della stazione ferroviaria e in via Roma, dove per tutta la mattinata si sono registrate lunghe code e auto ferme. Molti anche gli studenti che hanno partecipato alla manifestazione.


Le forze dell’ordine – in particolare la Polizia locale e gli agenti della Questura di Treviso – sono intervenute per cercare di gestire una situazione complessa e garantire la sicurezza del corteo, che si è comunque svolto senza incidenti.


Per circa un quarto d’ora alcuni manifestanti hanno occupato la stazione ferroviaria, sostando sui binari 1 e 2 prima di allontanarsi autonomamente.


Cori, canti, bandiere e striscioni hanno accompagnato il corteo fino a piazza Borsa, dove si è tenuto l’ultimo presidio. Blindata la Prefettura, fumogeni e cori anche davanti al Duomo.


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(Autore: Simone Masetto)
(Foto: SImone Masetto)
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