Si è svolta a giugno scorso, presso le Piscine comunali “Natatorium” di Treviso, la 9^ edizione del “Trofeo SMAIL“, manifestazione sportivo-benefica nata per ricordare Davide Polese scomparso prematuramente a causa della leucemia. Nel dettaglio, l’edizione 2025 dell’evento – che ogni anno unisce momenti di sport, memoria e solidarietà – ha raccolto 7.400 euro destinati interamente ad AIL Treviso (Associazione Italiana contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma) a sostegno della ricerca scientifica e dei progetti rivolti ai pazienti ematologici.
«Il Trofeo SMAIL rappresenta uno dei momenti più significativi di incontro tra sport e solidarietà nel nostro territorio, il tutto con l’obiettivo di sensibilizzare soprattutto i più giovani che sono promessa e speranza per tutta la comunità – sottolinea Sergio Leonardi, presidente di AIL provinciale Treviso – Anche perché il ricordo di Davide è negli anni diventato un vero e proprio motore di di impegno collettivo. Siamo quindi grati agli organizzatori e a tutti i partecipanti per aver scelto, ancora una volta, di stare accanto a chi combatte contro la malattia sostenendo così sia la ricerca che i pazienti seguiti ogni giorno nei reparti di Ematologia».
A undici anni dalla sua scomparsa Davide continua dunque ad ispirare una comunità intera. La forza, la determinazione e la voglia di vivere che lo hanno contraddistinto si sono infatti trasformate in energia positiva capace di generare gesti concreti di solidarietà e nuove speranze di vita.
«Ogni edizione è un’emozione che si rinnova – spiega Samuela Pizzato a nome dell’organizzazione di SMAIL – Vedere tanti giovani, famiglie e amici riuniti nel nome di Davide ci ricorda quanto il suo esempio continui a vivere in tutti noi. Quest’anno, in particolare, ci ha toccato profondamente la testimonianza di Alberto e l’interesse di tanti ragazzi verso l’iscrizione al Registro dei donatori di midollo osseo. Significa che la memoria può davvero trasformarsi in speranza concreta per chi attende una nuova possibilità di vita».
All’evento hanno comunque preso parte anche numerose figure istituzionali, sanitarie e del volontariato, tra cui la Dott.ssa Marta Stanzani (Responsabile del reparto di Ematologia e del Centro Trapianti di Staminali e Terapie Cellulari-CTMO dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso), il Dott. Filippo Gherlinzoni (Direttore dell’U.O.C. di Ematologia); il Dott. Alessandro Spigariol (Responsabile della Medicina Trasfusionale), Alice Vendramin (ADOCES Treviso), Sonia Brescacin (Consigliere regionale e Presidente della V Commissione della Regione Veneto) e il Vicesindaco di Treviso Alessandro Manera. Tutti hanno ribadito l’importanza del volontariato e del valore di manifestazioni come questa capaci di diffondere consapevolezza e sostenere la ricerca.
«Un ringraziamento speciale – continua Pizzato – va infine alla Natatorium Treviso e al suo presidente Roberto Cognonato, oltre che a Stefano Galliazzo, Alessandro Elice e a tutto lo staff, per la disponibilità e la professionalità dimostrate. Un sentito grazie poi anche agli sponsor, ai volontari, ai rappresentanti della Polizia di Stato. In particolare, alla Questura di Treviso, al Compartimento Polizia Stradale Veneto di Padova e alla Sezione Polizia Stradale di Treviso per la loro partecipazione con i mezzi di servizio e i premi consegnati agli atleti. Un gesto che ha suscitato grande entusiasmo nei più giovani».
«Siamo felici che tutta l’attività del Trofeo SMAIL nasca in un impianto pubblico come la piscina Natatorium, gestita da una società importante che negli anni ha saputo promuovere anche molte iniziative sociali – conclude invece il vicesindaco di Treviso, Alessandro Manera – Anche perché questa manifestazione è un esempio concreto di come lo sport possa diventare strumento di solidarietà, tanto da aiutare il reparto di Ematologia dell’ospedale Ca’ Foncello. Inoltre, in questi anni il Trofeo ha raccolto oltre 80.000 euro, un traguardo straordinario che testimonia il valore del lavoro dei volontari e la forza di una comunità capace di unire generosità e passione sportiva. Il tutto senza dimenticare che questa iniziativa mira anche ad avvicinare tanti ragazzi allo sport, offrendo loro esperienze extrascolastiche sane ed inclusive».
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: AIL Treviso)
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