Controlli dei Nas tra acconciatori ed estetisti, sospese 9 attività

In quest’ultimo anno, complice una richiesta da parte dei cittadini per i servizi di bellezza e cura personale, sommata ad aspetti fiscali/burocratici molto snelli, anche a Treviso e nella sua provincia si assiste a una notevole espansione di saloni di acconciatura e centri estetici gestiti da imprenditori di origine straniera.

Questi nuovi esercizi testimoniano un forte spirito imprenditoriale tra le comunità straniere, che individuano nel settore della cura della persona un’opportunità di lavoro e integrazione.

Dallo scorso maggio a oggi, i Carabinieri del Nucleo anti sofisticazioni (Nas) di Treviso, nello specifico settore hanno eseguito 74 controlli che hanno portato, nei casi più gravi, alla denuncia all’Autorità giudiziaria di una persona per utilizzo di atti falsi, nonché alla sospensione di 7 attività di barbiere/acconciatore e di due istituti estetici, tutti operanti in Comuni dell’hinterland.

Complessivamente sono state elevate sanzioni amministrative per circa 31 mila euro. Il valore delle strutture con relativi arredi e attrezzature oggetto di sequestro si aggira attorno al milione e 900 mila euro.

Gli illeciti oggetto di contestazione (sospensione dell’attività e sanzioni amministrative) sono dovuti per lo più a inadempienze autorizzative e procedurali connesse alla mancata applicazione di leggi regionali, regolamenti comunali e della normativa di settore.

Per la maggior parte dei casi, nello specifico, si tratta dell’assenza di personale qualificato come direttore tecnico perché privo del prescritto titolo.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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