La Lega trevigiana fa l’impresa e, anche grazie alla candidatura di Luca Zaia come capolista, stacca di oltre 25 punti percentuali Fratelli d’Italia. All’interno del centrodestra, quella era la vera sfida di questa tornata – considerata quasi scontata la vittoria di Alberto Stefani – e il verdetto premia senza dubbio il Carroccio. Nella “sua” Treviso, Zaia ha trascinato il partito di Matteo Salvini verso un risultato clamoroso.
Al K3, dopo l’arrivo del governatore, si sono presentati quasi tutti: l’instancabile Gian Paolo Gobbo, che conosce la sede leghista meglio delle sue tasche (“qui non abbiamo mai perso”), il segretario provinciale Dimitri Coin, il sindaco di Treviso Mario Conte con il vicesindaco Alessandro Manera, oltre a molti militanti e primi cittadini arrivati da ogni angolo della provincia.
La “batosta” delle ultime politiche sembra ormai alle spalle e, al K3, prosecco e salame fanno da cornice a una serata destinata a rimanere nella storia: la prima elezione regionale senza Zaia candidato, ma con l’ex governatore che ancora una volta ha dimostrato quanto – almeno in Veneto – pesi la sua presenza.
“Un risultato straordinario. La parola che ci accompagna è responsabilità – commenta il sindaco di Treviso, Mario Conte –. I cittadini hanno premiato anche il buon governo della città e questo significa, per noi, ancora più lavoro”.
È lo stesso Conte che, poche settimane fa, aveva “prenotato” per la Lega la poltrona di Ca’ Sugana alla fine del suo secondo e ultimo mandato: “Non parliamo mai a caso – aggiunge –. Quando chiedevamo il presidente (Stefani, ndr) lo facevamo consapevolmente, e quando chiediamo il sindaco lo facciamo perché sappiamo di amministrare bene e di essere la forza prioritaria a Treviso”.
Un risultato storico non solo rispetto agli alleati, ma soprattutto nei confronti degli avversari: “In città abbiamo doppiato il Partito Democratico – conclude Conte – che, a differenza di Fratelli d’Italia, è il nostro vero rivale politico. È la prima volta nella storia che la Lega è il primo partito in città”.
Nella Marca, escono sconfitti sia il Partito Democratico – con Resistere Veneto fermo a due punti percentuali – sia Forza Italia, che non supera il 5%. Boom di preferenze per Riccardo Szumski secondo per voti dietro solo a Zaia.
(Autore: Simone Masetto)
(Foto: Simone Masetto)
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