Un impegno politico, ma forse sarebbe meglio dire civico, che dura da 18 anni, di cui 10 come consigliere comunale e assessore e gli ultimi 8 da sindaco. Tutti (o quasi) spesi al servizio della sua comunità, Silea.
Ora però, forte dell’esperienza maturata come amministratore locale, la volontà di portare la “voce dei territori” in un contesto più ampio e alto, provando a sconfiggere l’avversario oggigiorno più ostico: l’astensionismo.
Anche Rossella Cendron, 47 anni, attuale sindaca di Silea, paese dove vive con la famiglia, si candida al ruolo di consigliere alle prossime elezioni regionali del 23 e 24 novembre in Veneto. Lo fa con le “Civiche Venete“, un progetto che ha contribuito a costruire negli ultimi due anni federando tantissime realtà civiche regionali “per portare un messaggio diverso da quello dei partiti, non in contrapposizione ma complementare”, a sostegno della candidatura a presidente di Giovanni Manildo.
“Per me la politica non è una teoria – spiega Cendron -. È ciò che vedo ogni mattina uscendo di casa: è la viabilità complicata che ha bisogno di soluzioni sovracomunali, è la lista d’attesa per una visita specialistica che angoscia i miei cittadini, sono i ragazzi costretti ad andarsene dal Veneto perché non trovano lavoro od opportunità per una vita dignitosa. In questi anni ho imparato che i problemi non hanno un colore politico, hanno un volto e una storia. E ho imparato che per risolverli non bastano le promesse, serve competenza, programmazione e lavoro di strategia e di squadra”.
Da qui l’idea di candidarsi e, in caso di elezione, portare le competenze acquisite a Palazzo Ferro-Fini: “La mia esperienza non si ferma al Comune – prosegue il sindaco di Silea – Nel mio percorso lavorativo in Provincia ho avuto la fortuna di collaborare con l’Europa, con altri enti locali nel mondo, di comprendere che ci sono ‘buone pratiche’ da copiare, che ci sono progetti da costruire e finanziamenti da intercettare. La mia esperienza nei progetti europei, nei gemellaggi e nella cooperazione mi ha insegnato che si può fare meglio e di più, spingendosi più in là”.
E ancora: “Mi rendo conto, da amministratore locale, che le sfide che affrontiamo superano quasi sempre i confini comunali. La sanità, l’ambiente, i trasporti, la sicurezza, l’economia: sono temi che chiedono risposte a livello regionale. Voglio mettere al servizio di tutto il Veneto la competenza, la passione e la conoscenza del territorio che ho coltivato in questi anni. Perché i consiglieri regionali non devono essere solo calati dall’alto, ma persone con esperienza civica e amministrativa che hanno conosciuto i problemi e le criticità istituzionali che vogliono affrontare in prima persona nei loro ruoli”.
Ripartire dai territori per recuperare l’attuale sfiducia dei cittadini nei partiti tradizionali. Questo il senso della candidatura di Cendron: “Mi candido proprio per portare la voce del territorio e dei territori in Regione. Quella autentica però, che non ha bisogno di carte bollate a Roma per poter parlare alla gente e trovare soluzioni alle criticità che ci sono evidenti. Io non voglio promettere miracoli, ma un impegno: l’impegno come cittadina in primo luogo, come donna, mamma, come sindaco che ha vissuto da vicino le difficoltà e i limiti della Regione e che ha imparato a non arrendersi. L’impegno di far sì che il Veneto non sia solo una regione da primato nei bilanci, ma un luogo dove ogni cittadino si senta al sicuro e possa ricevere le giuste cure, dove i nostri giovani possano trovare un futuro, dove la nostra terra sia protetta e l’economia valorizzata”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Rossella Cendron)
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