Employer branding: lo strumento digitale gratuito per le imprese artigiane

Contrastare la carenza di manodopera e aiutare le piccole imprese a raccontarsi meglio. Con questo obiettivo Confartigianato Imprese Marca Trevigiana presenta “La Cassetta degli Attrezzi”, una piattaforma digitale dedicata all’employer branding, pensata per fornire strumenti pratici e gratuiti agli imprenditori.
Il progetto, realizzato con il contributo della Camera di Commercio Treviso-Belluno | Dolomiti e dell’ente bilaterale artigiano veneto EBAV, sarà presentato mercoledì 8 ottobre alle 18.30 nella Fornace di Asolo.

Secondo i dati Excelsior, il 55,8% dei lavoratori ricercati nella Marca trevigiana risulta difficile da reperire: su 46 mila ingressi previsti, oltre 25 mila posizioni restano scoperte. Un fenomeno che coinvolge in particolare le micro e piccole imprese artigiane, per le quali la scarsità di manodopera specializzata è oggi uno dei principali ostacoli allo sviluppo.

“La carenza di personale qualificato – spiega Armando Sartori, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana – non può essere affrontata solo lamentando l’inefficacia del sistema di collocamento o la distanza tra scuola e impresa. Servono risposte concrete: fornire strumenti agli imprenditori per rendere le proprie aziende attrattive e riconoscibili anche come luoghi di crescita professionale”.

Sartori sottolinea come la crisi demografica sia solo una parte del problema. “È una questione nota e cronica, purtroppo. La crisi demografica gioca la parte del leone, ma oggi le imprese hanno un bisogno reale di collaboratori qualificati. Servono politiche d’immigrazione più moderne e adatte, temi che fino a pochi anni fa erano quasi tabù. Ora è il momento di affrontarli con realismo”.

Il presidente invita anche a un cambiamento di mentalità: “Ai giovani non possiamo proporre le officine che conoscevamo noi. Dobbiamo migliorarci, rendere le imprese più attrattive, funzionali e belle. Non solo per vendersi meglio, ma perché lo richiede il mercato. Bello e attrattivo significa anche performante: dobbiamo costruire imprese che possano vivere oltre l’imprenditore. La rottamazione delle imprese non fa bene al territorio né all’economia”.

La Cassetta degli Attrezzi nasce proprio da questa esigenza. Come illustra il direttore Carlo Ceriana, il progetto “è frutto di un confronto con gli imprenditori del territorio, le cui esperienze hanno contribuito alla costruzione di strumenti concreti, flessibili e adattabili a ogni realtà aziendale. L’obiettivo è migliorare la reputazione d’impresa, attrarre e fidelizzare i collaboratori, favorendo una contaminazione positiva tra aziende di diversi settori”.

Il presidente aggiunge: “Noi confidiamo nelle nuove generazioni, che sapranno raccontarsi meglio. Non saranno i boomer come me a fare salti da gigante, ma abbiamo valori e competenze da trasmettere. Se i giovani avranno la pazienza di ascoltarci, potremo fare un percorso che giova a tutti”.

La piattaforma accompagnerà gli imprenditori nella creazione di un ambiente di lavoro collaborativo e orientato alla crescita, valorizzando al tempo stesso il senso di appartenenza dei dipendenti. Tra le azioni proposte: percorsi di crescita professionale, strumenti per sviluppare il welfare aziendale, attività di storytelling e comunicazione per raccontare i valori dell’impresa.

A presentare nel dettaglio il progetto è Francesca Ponzecchi, founding partner di Blum: “È un progetto multimediale che parte da una piattaforma digitale in continua evoluzione, con guide, mappe operative, tutorial e videotestimonianze pensate per le imprese. I contenuti si arricchiranno lungo il percorso con Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, attraverso webinar verticali su temi come welfare, gestione dei conflitti, redazione degli annunci di lavoro, relazioni interne e comunicazione”.

Uno degli obiettivi è anche creare una rete di imprenditori artigiani che condividano buone pratiche e metodi di comunicazione efficaci, in grado di parlare alle nuove generazioni e trasmettere la ricchezza del lavoro artigiano. “La Cassetta degli Attrezzi – sottolinea ancora Sartori – contiene materiali, guide e testimonianze utili per costruire una reputazione solida e per ispirare chi desidera avvicinarsi a questo mondo”.

I dati provinciali confermano la criticità del tema. In provincia di Treviso, il 61,2% delle figure difficili da reperire riguarda operai specializzati e conduttori di impianti, mentre il 22,9% interessa tecnici e impiegati. Seguono le professioni non qualificate (10,9%) e quelle dirigenziali o altamente specialistiche (5,1%). La Marca Trevigiana è seconda in Veneto per fabbisogno di manodopera artigiana, con una domanda più alta della media regionale di operai qualificati.

Sul fronte della formazione, il 35,2% delle imprese artigiane trevigiane ha organizzato corsi di aggiornamento, il 18,3% ha ospitato tirocinanti e il 17,7% ha attivato percorsi di alternanza scuola-lavoro: una percentuale superiore di oltre quattro punti rispetto alla media regionale.

Essere imprenditori oggi significa molto più che “fare con le mani”. È un modo di vivere il lavoro che unisce competenza, creatività e senso di responsabilità. Per i giovani, intraprendere una carriera artigiana significa entrare in un mondo concreto, dove ogni giorno si costruisce qualcosa di unico, anche se stessi.

Il valore dell’artigianato si fonda su principi forti: comunità, perché l’artigiano è un punto di riferimento nel territorio; concretezza, perché sa trasformare le idee in risultati; conoscenza, perché impara ogni giorno; creatività, che lo spinge a innovare; nobilitazione, perché ogni prodotto racchiude competenza e sensibilità; progettualità, come capacità di pensare e realizzare; e tecnologia, perché l’artigianato contemporaneo è anche innovazione digitale.

Oggi il mondo del lavoro sta cambiando rapidamente. Il calo demografico, il diverso rapporto dei giovani con il lavoro e il desiderio di conciliare tempo, valori e passioni rendono sempre più difficile trovare personale. Secondo la ricerca Censis Giovani e lavoro: nuovi valori e attrattività dell’artigianato (2024), il 39,3% dei giovani tra i 18 e i 35 anni si dice interessato a lavorare nel settore artigiano, percentuale che sale al 42,2% tra i più giovani. Tuttavia, le imprese devono imparare a comunicare il proprio valore e la propria identità: se in passato erano le aziende a scegliere i collaboratori, oggi sono i lavoratori a scegliere le aziende.

Il welfare aziendale, la formazione continua e una comunicazione autentica sono strumenti chiave per rendere un’impresa attrattiva. Il 91% dei giovani considera un “buon lavoro” quello che offre la possibilità di imparare sempre cose nuove, e l’86,9% chiede tempo dedicato alla formazione.

In questo contesto, l’employer branding – ovvero la capacità di un’impresa di raccontarsi come luogo di lavoro, oltre che come produttore di beni o servizi – diventa una leva strategica. Significa mostrare il valore delle persone e delle competenze che animano un’azienda, rendendola attrattiva per nuovi talenti e rafforzando la motivazione di chi già ne fa parte.

Comunicare in modo efficace è oggi una necessità, ma richiede metodo. Le imprese devono partire da tre domande fondamentali: perché comunicare, a chi rivolgersi e con quali risorse. Una volta chiariti questi punti, si può costruire un piano editoriale, scegliere i canali giusti – dai social network ai video, dai blog ai siti web – e definire un tono di voce coerente con i propri valori.

Essere costanti, misurare i risultati e adattare la strategia sono i passi successivi per una comunicazione consapevole e sostenibile. Solo così la voce delle imprese artigiane potrà continuare a essere riconosciuta, ascoltata e scelta da chi cerca un futuro fatto di competenze, passione e libertà.

(Autrice: Mihaela Condurache)
(Video e foto: Mihaela Condurache)
(Articolo di proprietà Dplay Srl)
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