Lavoro “nero” (anche per potare) e violazioni sulla sicurezza: 7 attività sospese e 180 mila euro di multe

Proseguono i controlli su tutto il territorio provinciale da parte dei Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Treviso, con la collaborazione dell’Arma territoriale, volti a verificare la regolare occupazione dei lavoratori ed il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’attività ispettiva ha riguardato svariati settori tra i quali l’edilizia, i pubblici esercizi e il manifatturiero, interessando diverse aziende, individuate anche a seguito di attività info-operativa svolta in sinergia con l’Arma territoriale.

Sono stati identificati complessivamente 6 lavoratori impiegati “in nero” e sospese 7 attività imprenditoriali per gravi violazioni sulla sicurezza e lavoro nero. Nello specifico, nel corso di un controllo effettuato all’interno di una occhialeria di Cornuda, è stata riscontrata la presenza di un lavoratore “in nero” impiegato in lavorazioni di montaggio aste, con conseguente sospensione dell’azienda.

Analogamente è stata sospesa l’attività di un giardiniere che durante alcune lavorazioni di potatura svolte a Conegliano, stava impiegando un lavoratore in totale carenza previdenziale ed assicurativa e quindi “in nero”. Sospesa anche l’attività di un esercizio pubblico situato a Castelfranco Veneto, dove risultavano impiegati in nero tutti e tre i lavoratori presenti. Un altro lavoratore in nero, impiegato con la mansione di cameriere, è stato invece individuato in un ristorante etnico situato nel comune di Pederobba.

Nell’àmbito delle gravi violazioni in materia di salute e sicurezza, sono state sospese complessivamente altre 4 aziende. La prima riguarda un cantiere edile di Vedelago, dove i lavoratori erano impiegati in lavorazioni su un tetto senza predisporre di idonee precauzioni contro le cadute verso il vuoto.

Idoneo provvedimento è stato emesso nei confronti di un’azienda di disinfestazione che stava operando sulla copertura di un’abitazione a Trevignano, senza utilizzare idonei Dispositivi di Protezione individuale per le lavorazioni in quota.

Infine due aziende, entrambe situate a Godega di Sant’Urbano, operanti nel settore dell’assemblaggio di macchine da caffè e confezionamento di capsule, sono state sospese perché non avevano provveduto a redigere il Documento di Valutazione dei Rischi, documento fondamentale per la sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro.

I molteplici controlli, effettuati anche a Istrana, San Vendemiano, San Fior, Arcade, Silea, Mogliano Veneto, Trevignano, Vidor e Pederobba, volti al rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno permesso di riscontrare la presenza di numerose violazioni e di individuare complessivamente 16 aziende inadempienti. Tra le sanzioni contestate, l’omessa sorveglianza sanitaria nei confronti dei lavoratori, la mancata formazione degli stessi e l’omesso aggiornamento del Piano Operativo di Sicurezza in cantiere.

Nel complesso, i controlli effettuati hanno permesso di riscontrare numerose violazioni, a seguito alle quali sono state irrogate sanzioni per circa 180 mila euro.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Carabinieri Treviso)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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