Mancano Dvr e contratti, vendemmiatori allontanati dai vigneti. Scoperte violazioni per 90 mila euro

Intensificati i controlli nel settore agricolo da parte dei Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Treviso, con la collaborazione dell’Arma territoriale, volti a individuare e contrastare il fenomeno del “caporalato”, verificare la regolare occupazione dei lavoratori e il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’attività ispettiva ha riguardato principalmente il settore agricolo e l’attività di vendemmia, interessando diverse aziende, individuate anche a seguito di attività info-operativa sequenziale all’analisi di dati provenienti dall’Arma territoriale.

Durante i controlli sono stati identificati due lavoratori impiegati “in nero”, tra i quali una lavoratrice extracomunitaria e un uomo di origini italiane. Nello specifico, nel corso di un controllo effettuato in un vigneto a Moriago della Battaglia è stata ispezionata un’azienda agricola che avrebbe impiegato i propri dipendenti senza aver redatto il Documento di Valutazione dei Rischi e alle sue dipendenze aveva una lavoratrice di origini marocchine, intenta ad effettuare operazioni di raccolta dell’uva senza aver sottoscritto alcun contratto di lavoro, totalmente “in nero”. Nella circostanza si è proceduto con l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale nei confronti dell’azienda, sia per le gravi violazioni sulla sicurezza riscontrate, sia per l’impiego di lavoratori irregolari, allontanando i dipendenti dal fondo agricolo.

Analogo provvedimento di sospensione, che questa volta ha riguardato solamente l’impiego di lavoratori irregolari, è stato disposto nei confronti di un’altra azienda agricola impegnata in operazioni di vendemmia a Valdobbiadene. Anche in questo caso, secondo le indagini, il lavoratore impiegato “in nero” si stava occupando della raccolta dell’uva ed è stato immediatamente fatto allontanare dal luogo di lavoro.

I molteplici controlli, effettuati anche a Miane, Cison di Valmarino, Farra di Soligo, Preganziol e Villorba, volti al rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, hanno permesso di riscontrare la presenza di diverse violazioni e di individuare complessivamente 9 aziende ritenute inadempienti. Tra le sanzioni contestate, l’omessa sorveglianza sanitaria nei confronti dei lavoratori e la mancata formazione degli stessi.

Nel complesso, i controlli effettuati dall’Arma hanno permesso di riscontrare molteplici violazioni, a seguito alle quali sono state irrogate sanzioni per circa 90 mila euro.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Carabinieri)
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