Dopo il primo caso di infezione da West Nile, isolato a Istrana su un giovane al momento asintomatico, scattano gli approfondimenti da parte dell’Ulss 2 di Treviso e del reparto di microbiologia del Ca’ Foncello.
Una sintomatologia di origine virale, quella trasmessa dalla Culex pipiens, che non si manifesta nell’80% dei casi ma che nel restante 20 può dare origine a leggera febbricola, arrossamento nell’area in cui si è stati punti, mal di testa e dolori muscolari.
Sono 6 i casi attualmente riconosciuti in Italia, insieme a quello trevigiano. L’azienda sanitaria Ulss 2 spegne il fuoco di ogni allarmismo, ribadendo pieno controllo della situazione e assenza di rischi per la popolazione, ma allo stesso tempo invitando tutti a buone pratiche di prevenzione per un’estate sicura.
Indicazioni precise, dall’utilizzo di zanzariere a un abbigliamento adeguato, che arrivano da Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss trevigiana: “Invitiamo tutti a indossare abiti con maniche lunghe e pantaloni lunghi nelle prime ore del mattino e in quelle notturne, che rappresentano il periodo di maggiore presenza delle zanzare, soprattutto laddove si intraprendano passeggiate tra i campi. Utili lozioni e creme repellenti per il corpo e, in generale, di prodotti, anche per il giardino e le abitazioni, a base di citronella, che sappiamo risulti particolarmente sgradita alle zanzare”.
Massima attenzione anche ai ristagni d’acqua nei sottovasi, bidoni o pozzetti, che rappresentano l’ambiente più favorevole alla riproduzione delle zanzare: “Uova e larve della Culex si riproducono velocemente in ambienti umidi – spiega Benazzi – con un ciclo di maturazione in specie adulta che può variare dai 7 giorni alle tre settimane”.
In caso di infestazione acclarata è importante contattare l’Ulss e il Comune di residenza, che procederanno con le attività di disinfestazione.
(Autrice: Emma de Maria)
(Foto: archivio Qdpnews.it. Video: Emma de Maria)
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