Va a rinnovare il permesso di soggiorno ma è “socialmente pericoloso”: scatta l’espulsione. Nel 2025 già 35 rimpatri

E’ stato accompagnato alla frontiera con un volo di solo andata destinazione Marocco un ventenne di nazionalità marocchina, residente nei dintorni di Treviso, ritenuto responsabile di reati compiuti in diverse località.

Il provvedimento di espulsione si colloca in una serie di interventi e attività di prevenzione, controllo del territorio e contrasto dell’immigrazione irregolare intensificati in queste ultime settimane dalla Questura di Treviso: sei accompagnamenti alla frontiera, negli ultimi sette giorni, per un totale di 35 provvedimenti di espulsione dall’inizio del 2025.

Il cittadino marocchino, espulso nella giornata di venerdì 18 luglio, in particolare, negli ultimi tre anni si sarebbe reso protagonista di episodi di furto e di resistenza a pubblico ufficiale. Nel giugno del 2022, il giovane appena diciottenne, venne arrestato a Jesolo per il furto con strappo di una catenina d’oro. Il fatto accadde in tarda sera, quando il marocchino si sarebbe avvicinato a un coetaneo con il pretesto di una sigaretta e, approfittando di un momento di disattenzione della vittima, strappando il monile che il ragazzo indossava. Processato, è stato condannato a un anno e nove mesi di reclusione.

Nell’ottobre del 2023, il giovane venne sorpreso a frugare all’interno dell’abitacolo di una vettura che si trovava in sosta nel parcheggio antistante la discoteca Odissea di Spresiano, dal proprietario dell’auto. La vittima, che aveva trascorso una serata di svago nel noto locale, provò a fermare l’uomo, che tentò la fuga, ma il ventiduenne avrebbe reagito violentemente sferrando un pugno che raggiunse il proprietario dell’auto al volto. Allertati i Carabinieri, le gazzelle fermarono la fuga del giovane che, ancora una volta, avrebbe reagito con violenza opponendo resistenza e aggredendo le forze dell’ordine con una serie ripetuta di calci. Processato per entrambi i reati, furto e resistenza a pubblico ufficiale, il marocchino, arrivato in Italia nel 2016 ancora minorenne a seguito di ricongiungimento familiare, venne condannato con sentenza definitiva a due anni e quattro mesi di reclusione.

Il provvedimento di espulsione, motivato dalla pericolosità sociale del ragazzo, è scattato immediatamente quando si è recato in Questura per rinnovare i documenti di soggiorno. Il giovane non solo ha visto respinta la richiesta di permesso ma, trattenuto dai poliziotti, si è visto imbarcare su un aereo che lo ha immediatamente accompagnato nel Paese di origine.

La misura di espulsione, disposta dal Questore di Treviso, Alessandra Simone, è stata determinata, nonostante i legami genitoriali del giovane, regolarmente residenti in Italia, da quella che è stata ritenuta l’evidente e acclarata pericolosità sociale del ventiduenne: nel bilanciamento tra unità familiare e pericolosità sociale, quindi, ha prevalso il parametro della sicurezza.

L’accompagnamento alla frontiera è stato facilitato dalla presenza di legami familiari ancora in essere nel Paese di origine del giovane, il quale si recava di frequente in Marocco.

(Autrice: Emma de Maria)
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