Il funerale di Papa Francesco davanti ai potenti del mondo: “Fu uomo di pace”. Incontro Trump-Zelensky in Basilica

Il mondo si è raccolto in preghiera e silenzio, in un momento di profonda tristezza, condivisione e comunione per la Chiesa e per tutti. Si sono svolti oggi sabato sul sagrato della Basilica di San Pietro in Vaticano i funerali di Papa Francesco, morto lunedì 21 aprile all’età di 88 anni.

Francesco passerà alla storia come un pontefice che ha riportato la Chiesa all’autenticità e alla radicalità del Vangelo, nel segno della misericordia e della vicinanza agli ultimi. Un Papa al passo con i tempi, che ha saputo cogliere le sfide dell’oggi, alzando la sua voce per la pace, il coraggio del dialogo, la difesa del Creato, la fratellanza, la missionarietà della Chiesa e del messaggio evangelico.

La cerimonia – in uno stile di sobrietà come voluto dallo stesso Francesco – è presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, che con i suoi 91 anni è il decano del Collegio cardinalizio. Il rito è stato officiato principalmente in latino, con l’omelia in italiano, la prima e la seconda lettura sono state proclamate in inglese e spagnolo.

Re: “Ha esortato a costruire ponti, non muri”

Il cardinal Re ha esordito nell’omelia ringraziando l’immensa folla di fedeli e le numerose delegazioni arrivate per rendere omaggio al pontefice oggi e nei giorni scorsi, e ricordando l’ultima apparizione di Francesco nel giorno di Pasqua.

“La decisione del nome ‘Francesco‘ – ha detto il celebrante – è stata scelta di programma e di stile del pontificato, nello spirito di San Francesco d’Assisi. Ha conservato il temperamento e la forma di guida pastorale, e ha dato forma nel governo della Chiesa, instaurando un contatto diretto con le persone, desideroso di essere vicino a tutti, con spiccata attenzione alle persone in difficoltà, spendedosi senza misura verso gli ultimi della Terra“.

Francesco – “ricco di calore umano e sensibile ai drammi odierni” è stato un “Papa in mezzo alla gente, attento al nuovo che emergeva nella società” grazie al suo “vocabolario e linguaggio ricco di immagini e metafore”.

“Il suo carisma dell’accoglienza e dell’ascolto ha toccato i cuori – ha osservato Re – cercando di risvegliare le menti morali e spirituali”. Francesco ha incarnato “il primato dell’evangelizzazione e della gioia del Vangelo, l’idea di una Chiesa ‘casa di tutti’, con le porte sempre aperte, che si prende cura dei problemi delle persone e dei grandi affanni che lacerano il mondo contemporaneo, ed è capace di chinarsi su ogni uomo, al di là di ogni credo e convinzione, curandone le ferite”.

Re ha ricordato che il pontificato si è fondato sulla cifre di gioia del Vangelo, misericordia, cura della pace – perché la guerra “è tragica dolorosa sconfitta per tutti” – e fraternità perché “apparteniamo tutti alla stessa famiglia umana, e nessuno si salva da solo”.

Hanno concelebrato, tra gli altri, il cardinale pievigino Beniamino Stella – prefetto emerito della Congregazione del Clero, uomo particolarmente vicino a Francesco, ora escluso dal conclave perché ultraottantenne -, il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, il vescovo di Treviso Michele Tomasi, il vescovo eletto di Vittorio Veneto Riccardo Battocchio, il vescovo di Padova Claudio Cipolla, e poi decine di sacerdoti provenienti da ogni diocesi.

Secondo i media, ci sono 200 mila fedeli alla cerimonia: hanno letteralmente riempito la piazza, via della Conciliazione e le strade vicine. Tantissimi giovani e preti si trovano a Roma per il Giubileo degli Adolescenti e hanno raggiunto Piazza San Pietro all’alba per prendere parte alle esequie.

I Capi di Stato e l’incontro tra Trump e Zelensky in Basilica

I grandi del mondo sono arrivati il Vaticano per l’ultimo saluto al pontefice: oltre 160 le delegazioni tra Capi di Statosovrani e rappresentanti delle altre religioni. Ci sono il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, il segretario generale Onu Antonio Guterres, i vertici UE con Ursula von der LeyenRoberta Metsola e Antonio Costa, il presidente Usa Donald Trump.

Tra gli altri, anche il presidente francese Macron, il presidente ucraino Zelensky, il principe inglese William, il premier inglese Starmer, i reali di Spagna Filippo VI e Letizia, il presidente tedesco Steinmeier, argentino Milei, brasiliano Lula e portoghese Rebelo de Sousa.

Ha commosso l’immagine, trasmessa alla fine del funerale dai media, della foto dell’incontro all’interno della Basilica tra il presidente Usa Trump e quello ucraino Zelensky. Seduti, uno di fronte all’altro, e poi anche insieme a Macron e Starmer. Un modo per compiere la volontà e l’eredità di Francesco, al margine delle sue esequie, per il coraggio del dialogo e degli sforzi indefessi per la pace, come ricordato anche nel suo testamento.

La salma a Santa Maria Maggiore

Dopo la celebrazione, il feretro è stato portato nella Basilica di San Pietro e da lì, attraverso il corteo funebre, è arrivato alla Basilica di Santa Maria Maggiore per la tumulazione.

Il feretro di Papa Francesco verso la Basilica di Santa Maria Maggiore

La tomba di Francesco sarà visitabile già a partire dalla mattina di domani domenica.

(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto e video: per gentile concessione dei lettori)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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