Sono trascorsi 75 anni da quel 26 giugno 1950 in cui a Valdobbiadene due cugini, Giustino Bisol e Luciano Ruggeri, decisero di dare vita a una cantina che oggi esporta in oltre 57 Paesi.
Una storia di fronte alla quale ieri sera hanno alzato i calici oltre 300 ospiti, nello splendido scenario del castello di San Salvatore a Susegana, con una cena in abbinamento a tre prodotti: Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg, Giustino B e Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg Dry.


Per l’azienda è una consuetudine festeggiare ogni anno, il secondo venerdì di giugno, il proprio lavoro. Ma quest’anno ha voluto fare le cose in grande.”Abbiamo una tensione estrema alla massima qualità, nonostante i cambiamenti del mondo – le parole di Paolo Bisol, il figlio di uno dei fondatori dell’attività, che nel 2017 è entrata nel gruppo telesco Rotkäppchen-Mumm – Siamo con le radici ben piantate a terra, ma guardiamo verso il futuro”.
Presenti alla festa i collaboratori dell’azienda con le loro famiglie, gli ex collaboratori, i conferitori, il sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese, il primo cittadino di Susegana Gianni Montesel, l’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner, Franco Adami (presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg).
“Grazie per il lavoro che fate, sappiamo quanto è difficile fare agricoltura nel territorio – le parole di Caner, il quale ha ribadito quanto l’agricoltura abbia bisogno di risorse – Usciranno a breve dei bandi in tema di promozione e di investimenti sul territorio”.


“Con il Consorzio stiamo lavorando a un progetto per l’utilizzo dei droni, in maniera tale da fare trattamenti per via aerea – ha aggiunto – Per quanto riguarda il problema della flavescenza dorata, a fine mese ci sarà un intervento per estirpare i due ettari e mezzo nel Cartizze”.
Con Paolo Bisol è stato poi possibile fare un tuffo indietro nel passato, quando metodi di lavorazione e abitudini erano nettamente differenti.
“C’erano pochi mezzi e i consumi erano tutti concentrati tra Natale e Capodanno – ha raccontato Bisol – Pochi mezzi e poche regole: l’importante era fare e la vita in collina non era facile. Per lunghi anni il mercato è stato difficile”.
“Da chi ci ha preceduto abbiamo imparato il rigore, la propensione al risparmio, la giusta considerazione dei collaboratori e il rispetto delle scadenze. Siamo onorati del fatto che ci affidate le vostre uve – ha detto, rivolgendosi ai conferitori – Sono tempi che ci tengono col fiato sospeso, sul se e su quale dazio verrà messo. Dobbiamo essere grati, gli ultimi decenni sono stati di grandi cambiamenti. Il rapporto umano non verrà mai meno, credo arriveranno grandi aiuti dalla robotica, ma la presenza dell’uomo sarà fondamentale. Come si dice, per essere ottimisti, la vendemmia migliore è sempre la prossima”.


A margine Bisol ha raccontato quanto siano state conservate viti di tutte le età e ceppi da 80, 90 e addirittura 100 anni: un “lavoro sartoriale, un omaggio al territorio e alla storia”.
Laura Mayr, general manager di Ruggeri, ha ringraziato tutti coloro che hanno collaborato e collaborano a questa storia aziendale.
“Siamo molto ancorati al territorio, ma al tempo stesso proiettati verso il futuro – ha raccontato a margine – Ruggeri è stato uno dei precursori, con tanta sperimentazione, la promozione del concetto di Prosecco adulto e un lavoro in cantina molto importante”.
Bisol e Mayr non hanno però nascosto la propria preoccupazione sul fronte dei dazi.
Franco Adami si è invece espresso sul futuro della denominazione: “Dobbiamo guardare al futuro con positività – ha affermato – Fino a quando ci sono realtà come Ruggeri, dobbiamo essere orgogliosi di fare le cose insieme, non dobbiamo dare spazio alle speculazioni. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che facciamo, dentro le regole”.
A coronare la serata, un filmato emozionale sull’azienda e la performance artistica sulla sabbia di Andrea Arena.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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