Nuovo Ponte di Vidor, depositata la documentazione integrativa. “Ora il progetto”

Un altro (piccolo) passo avanti nel travagliato iter di approvazione del progetto per il nuovo Ponte di Vidor, essenziale per potersi poi mettere “a caccia” dei fondi necessari per la realizzazione.

Nel luglio scorso, infatti, dopo l’avvio del pre screening per la valutazione di impatto ambientale da parte della commissione della Provincia di Treviso, Veneto Strade aveva chiesto una sospensiva di 180 giorni, in qualità di affidataria del progetto, per dare una risposta ai diversi approfondimenti richiesti.

‘”In questi giorni la documentazione integrativa è stata depositata – ha spiegato il consigliere provinciale con delega alla Viabilità, Claudio Sartor -. La struttura di Veneto Strade non ha perso tempo e va ringraziata per aver prodotto in tempi brevi ulteriori studi, rilievi, monitoraggi su flora e fauna, acustica ed altri modelli”.

“Il nuovo Ponte di Vidor può apparire come un ‘miraggio’ ma la politica ha il dovere di crederci perché ce lo chiede il territorio – ha proseguito l’assessore di Cornuda -. È una infrastruttura necessaria per i trasporti tra destra e sinistra Piave. L’attuale ponte è del 1913, inadeguato per gestire il traffico in un’area che ha una valenza economica tra le prime in Europa”.

‘”Personalmente credo che i dettagli richiesti da più parti non fossero da parere tipo per un progetto definitivo, ma scendessero su aspetti da progetto esecutivo. Ora spero non ci siano altri elementi per rallentare l’iter di approvazione del progetto, necessario per andare in cerca dei fondi necessari. 120 milioni di euro sono una cifra importante ma in politica se c’è la volontà e si riconosce il valore dell’opera si trovano”.

“Rispetto ad alcune osservazioni arrivate nei mesi scorsi continuo a mantenere qualche dubbio sia di ordine politico, sia di opportunità rispetto al contesto attuale. Mi chiedo se sia sempre opportuno confermare particolari tutele per immobili in stato di forte degrado, facendo così spendere ai contribuenti milioni di euro in più per orientare diversamente l’opera, invece di accordarsi su soluzioni tecniche diverse”.

“Mi chiedo pure se gli ambientalisti di maniera, prima di chiedere soluzioni B abbiano idea di dove siano dislocati gli impianti per la lavorazione di inerti, poli logistici e altre realtà aziendali, i quali avrebbero infrastrutture più rapide fuori dalle porte di casa, come prevedeva l’accordo sulla cosiddetta Strada della ghiaia, firmato tra Provincia di Treviso, Comuni di Crocetta del Montello, Cornuda e Pederobba, e industriali, ormai trent’anni fa, con alleggerimento dei flussi di veicoli anche in tutti i Comuni interessati – ha concluso Sartor -. Ma forse, non condividendo ci si lava meglio la coscienza continuando a far passare il traffico su Covolo, Sant’Anna di Cornuda e Vidor. Il Nuovo Ponte di Vidor è un’opera strategica per il territorio. Abbiamo bisogno di rinnovare e migliorare la viabilità nell’area a nord della provincia di Treviso: Ponte di Vidor, Feltrina e Schiavonesca Marosticana sono tre arterie che vanno riqualificate”.

Sull’argomento si è espresso anche il sindaco di Vidor, Mario Bailo: “Questo aggiornamento è una buona notizia, e grazie a Veneto Strade per la celerità con la quale ha prodotto i documenti. Ora auspichiamo che si faccia presto perché con il progetto in mano andremo in cerca di fondi anche a Roma al Ministero delle Infrastrutture”.

(Autore: Alessandro Lanza)
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