“Che tristezza! Scopro oggi che quest’anno, oltre al Concorso Internazionale di Violino, non ci sarà neppure il Vittorio Veneto Chamber Music Festival. Non voglio entrare nel merito delle motivazioni (che non conosco). Mi limito solo ad osservare con rammarico che Vittorio Veneto è sempre meno Città della Musica“.
Sono queste le parole usate da Antonella Uliana, consigliere di opposizione del gruppo “La persona al centro – Posocco sindaco” ed ex assessore alla cultura, la quale ha segnalato e lamentato l’assenza di un’altra manifestazione vittoriese.
Parole a cui non è mancata la replica da parte della giunta Balliana, tramite l’assessore alla Cultura Enrico Padoan: “Siamo impegnati a lavorare per valorizzare finalmente e concretamente l’identità dapontiana della città. Nei prossimi mesi, ma in realtà già dai prossimi giorni, a partire dal già prestigioso Da Ponte Opera Festival, diverse iniziative vedranno la luce” ha affermato.
Padoan ha quindi elencato le iniziative musicali ospitate in città, per evidenziare il lavoro svolto finora: “A Vittorio Veneto abbiamo ospitato importanti e partecipati eventi musicali già in questi mesi. Per dire, l’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta (sabato scorso a Conegliano) è stata in città a giugno e a luglio, con due splendidi pienoni – ha dichiarato -. Senza dimenticare i ricorrenti concerti a un Parco Dan finalmente vissuto. E gli splendidi appuntamenti ideati dall’associazionismo serravallese negli ultimi mesi, fra cui quelli di questi giorni, grazie al Comitato Sant’Augusta.
“Vittorio Veneto inoltre sta offrendo finalmente proposte culturali plurali e abbondanti, seguendo anche diverse nuove direttrici che erano state totalmente ignorate e che è giusto perseguire. Tutto si può dire, tranne che Vittorio sia stata culturalmente centrale negli ultimi anni” ha aggiunto.
“Per quanto riguarda il Chamber Festival, ha già risposto pubblicamente l’associazione. Eravamo a conoscenza della decisione e abbiamo atteso rispettosamente l’annuncio dell’associazione, a cui auguriamo buon lavoro per il 2026, mettendoci a disposizione. C’è invece chi ammette di nulla sapere eppure tanto ama parlare” ha concluso.
(Autore: Arianna Ceschin)
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