“Criticità nella vita comunitaria”, commissariato il Monastero di San Giacomo. “Alcune suore hanno lasciato”

Sta suscitando incredulità e preoccupazione, in città e ben oltre i suoi confini, la vicenda che riguarderebbe la comunità del Monastero dei Santi Gervasio e Protasio e le monache cistercensi di San Giacomo di Veglia a Vittorio Veneto, venuta alla luce nelle ultime ore.

Il monastero è stato commissariato nelle scorse settimane, con l’arrivo di una nuova religiosa al posto dell’abbadessa madre Aline Pereira Ghammachi.

In merito alla delicata vicenda, oggi la Diocesi di Vittorio Veneto ha emanato una nota ufficiale: “Non è competenza della diocesi intervenire su questioni interne ad una comunità monastica – esordisce -. Ne è competente l’Ordine a cui essa appartiene e, in ultima istanza, il Dicastero per gli Istituti di vita consacrata e per le società di vita apostolica”.

“In data 8 aprile – spiega – la diocesi ha ricevuto una comunicazione da parte del Dicastero sopra citato in cui si dice: «In riferimento al Monastero dei Santi Gervasio e Protasio delle monache Cistercensi in San Giacomo di Veglia, che è stato oggetto di una recente visita apostolica, avendo verificato la permanenza di alcune situazioni di criticità nella vita della Comunità, relative al servizio dell’autorità e ai rapporti interni, è stata disposta la nomina di una Commissaria Pontificia e di due Consigliere. La Commissaria assumerà tutte le competenze che la normativa particolare dell’Istituto e quella universale della Chiesa attribuiscono alla Madre Abbadessa»”.

“La diocesi – conclude la nota – esprime piena fiducia nell’operato del Dicastero”.

Contestualmente, l’Ordine cistercense, cui appartiene giurisdizionalmente il Monastero di piazza Fiume, ha pubblicato sul proprio sito la notizia del Commissariamento del monastero.

“Al termine di una Visita apostolica – si legge nel testo – il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha emesso il 7 aprile 2025 un Decreto di Commissariamento Pontificio del Monastero dei Santi Gervasio e Protasio in San Giacomo di Veglia, Vittorio Veneto, della Congregazione di San Bernardo in Italia”.

“Dal momento della notificazione, il 21 aprile 2025 – prosegue l’Ordine cistercense – Madre Martha Driscoll, OCSO, Abbadessa emerita di Gedono (Indonesia) e finora Superiora del Monastero alle Acque Salvie (Tre Fontane) in Roma, ha assunto “tutte le competenze che la normativa particolare dell’Istituto e quella universale della Chiesa attribuiscono alla Madre Abbadessa”. Sono state nominate sue Assistenti Madre Luciana Pellegatta, OCist, Abbadessa di Cortona, e la Prof.ssa Donatella Forlani, CFS”.

“Suore in fuga dalla clausura”

Secondo report diffusi nelle scorse ore e ripresi dal sito dell’Ansa, alcune suore di clausura (cinque, a quanto pare) si sarebbero recentemente allontanate volontariamente dagli spazi del monastero sangiacomese, informandone le autorità allo scopo di evitare allarmi e precisando di essere dirette verso località segrete ai più. Tutto ciò proprio alla luce dei problemi sorti all’interno del monastero sangiacomese negli ultimi mesi. Secondo quanto finora appreso, nel convento non si è verificato alcun maltrattamento.

La clausura vittoriese negli ultimi anni aveva dimostrato un’apertura al mondo esterno, pur mantenendo le cifre di preghiera e lavoro della vita monastica, con iniziative salite alla ribalta della cronaca quali la coltivazione della vite per la produzione del Prosecco.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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