Fadalto, partiti i lavori per le barriere: senso unico alternato. A27 libera, s’infiamma lo scontro politico

Un tratto “fadaltino” della Statale 51 (foto d’archivio)

Sono iniziati i lavori di realizzazione delle barriere para detriti e paramassi sulla statale Alemagna: a renderlo noto è l’amministrazione comunale di Vittorio Veneto, che ha concordato l’esecuzione con Anas.

Il cantiere avrà una durata stimata di circa 210 giorni. Nel frattempo, il traffico stradale verrà gestito da un sistema semaforico a senso alternato.

Al momento non sono previste chiusure della statale per questo cantiere “partito entro fine anno, come da programma” evidenzia la sindaca Mirella Balliana, la quale ha risposto anche in merito al tema dei pedaggi gratuiti in Fadalto, portato da Azione in Parlamento.

“Sulla questione dei pedaggi gratuiti da attivare in caso di chiusura programmata o impreviste, voglio rassicurare il segretario del partito di Azione che l’amministrazione si sta muovendo in tutte le sedi istituzionali, per promuovere un’azione efficace, che possa sostenere i residenti del Fadalto e i pendolari che subiscono forti disagi ogni qualvolta la statale viene chiusa – la replica di Balliana -. Nei mesi scorsi abbiamo incontrato più volte Anas e Autostrade, per sollecitare un’intesa tra i due enti”.

La prima cittadina ha quindi enumerato le azioni condotte su tale tematica: “È stato svolto un incontro congiunto convocato dalla Prefettura, all’esito del quale, tuttavia, il rappresentante di Autostrade per l’Italia ha manifestato l’impossibilità oggettiva di adeguare il sistema informatico, al fine di garantire la gratuità del pedaggio nell’imminenza della chiusura della strada statale, necessitando di almeno 48 ore di preavviso – ha proseguito -. Abbiamo già provveduto a coinvolgere la Regione, la Prefettura, Anas e Autostrade per l’Italia, al fine di garantire il pedaggio gratuito tra i caselli di Vittorio Veneto Nord e Fadalto-Lago di Santa Croce, durante i periodi di chiusura della strada statale”.

A settembre è stata inviata una missiva al ministro delle infrastrutture Salvini, nella quale si chiedeva un intervento da parte del Ministero, al fine di facilitare un dialogo proficuo con Autostrade per l’Italia e Anas, per la tutela degli interessi dei cittadini, con l’obiettivo di una soluzione definitiva, quale potrebbe essere la liberalizzazione del breve tratto autostradale interessato – ha continuato -. Ad ora non abbiamo ricevuto una risposta dal ministro, ma la nostra azione di pressing sta continuando“.

“La nostra amministrazione, fin dai primi mesi del suo insediamento, ha dimostrato massima attenzione per tutti coloro che, a causa dell’interruzione dell’Alemagna, hanno avuto disagi: le interlocuzioni con gli enti gestori delle infrastrutture non sempre danno esiti positivi immediati, causa molteplici questioni che, intrecciandosi tra loro, determinano dei percorsi non sempre facili – ha concluso -. Certo è che se bastasse un’interrogazione parlamentare per risolvere le questioni, l’avremmo già promossa: serve invece un lavoro di collaborazione e cooperazione, che si costruisce con il dialogo tra istituzioni, enti e con il contributo di tutte le componenti politiche, ed è quello che stiamo portando avanti con determinazione”.

“La persona al centro” deposita un’interrogazione

Nel frattempo, questa mattina il gruppo di minoranza “La persona al centro” ha depositato un’interrogazione incentrata sullo “stato delle iniziative del Comune di Vittorio Veneto sulla crisi infrastrutturale del Fadalto, pedaggi autostradali e tutela strutturale dei cittadini”, come si legge nel testo stesso.

Il gruppo ha fatto presente che, a suo dire, “la vicenda del Fadalto non può più essere trattata come un’emergenza episodica, ma rappresenta ormai una criticità strutturale, cronica e prevedibile, che incide in modo diretto sulla qualità della vita dei cittadini di Vittorio Veneto, sulla competitività economica del territorio e sulla continuità dei collegamenti tra Veneto e Bellunese”.

Oltre a ciò, ha ricordato che, “da anni, cittadini, imprese e lavoratori subiscono chiusure ricorrenti della SS 51, deviazioni forzate, costi aggiuntivi e incertezze quotidiane, senza che sia mai stata costruita una risposta istituzionale stabile, automatica e preventiva”.

Pertanto, il gruppo consiliare ha chiesto alla giunta nella sua interrogazione (a risposta orale, in occasione del prossimo consiglio comunale), “se l’amministrazione comunale ritenga accettabile che, nel 2025, e in vista dei lavori strutturali previsti dal 2026, la gestione della viabilità del Fadalto continui a basarsi su risposte emergenziali e su misure occasionali, anziché su un sistema automatico, codificato e immediatamente attivabile in caso di chiusura della SS 51”.

Intende sapere “quali iniziative politiche formali il Comune di Vittorio Veneto abbia intrapreso, o intenda intraprendere, per sostenere e rafforzare presso MIT, Regione Veneto e concessionario autostradale le richieste avanzate in sede parlamentare dall’onorevole Pastorella, in particolare con riferimento alla gratuità del pedaggio, durante l’intero periodo dei lavori previsti dal 2026″ e “quali siano gli aggiornamenti ufficiali intercorsi tra il Comune di Vittorio Veneto” e le varie realtà istituzionali a tutti i livelli, prima o dopo l’interrogazione parlamentare già più volte citata.

Inoltre, “La persona al centro” intende sapere “se esista allo stato attuale un impegno concreto, o anche solo un tavolo tecnico attivo, finalizzato all’introduzione di un meccanismo automatico di esenzione del pedaggio autostradale, sia per le chiusure emergenziali sia per le interruzioni prolungate connesse ai lavori del 2026, in caso di chiusura della SS 51, e quali siano le tempistiche realistiche ipotizzate” e “come siano stati utilizzati i 10 mila euro stanziati nel 2024”.

Infine, il gruppo di opposizione ha chiesto “quale sia la strategia complessiva dell’amministrazione comunale per tutelare, nel medio-lungo periodo, cittadini, lavoratori e imprese di Vittorio Veneto dai disagi strutturali connessi alla viabilità del Fadalto” e “se la giunta non ritenga necessario un cambio di passo, passando da una gestione reattiva del problema a un’azione politica più determinata”.

(Autore: Arianna Ceschin)
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