Ferrovia chiusa, ruspe all’ex bar. Stazione deserta, turisti “salvati” da un passante

Ampiamente preannunciati, con tanto di malumori di numerosi pendolari per il lungo periodo (3 mesi) di interruzione del servizio ferroviario, sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di riqualificazione della stazione ferroviaria di viale Trento e Trieste, che vedrà (non quest’anno) realizzato un nuovo sottopassaggio.

Una delle novità che ha portato con sé il cantiere nella principale stazione della città sono i colpi di ruspa all’edificio tra l’immobile principale e la sede della Protezione civile Ana che per tanti anni fu adibito a bar e successivamente, per un periodo minore, ad attività di riparazione di biciclette e accoglienza.

Non utilizzato da molto, l’edificio ieri mattina era già stato parzialmente demolito (tetto e parete che si affaccia verso il centro città). Per eseguire questo e altri lavori, è stato chiuso l’accesso al parcheggio dell’ex scalo merci da viale Trento e Trieste.

Al posto dei treni, da qui a metà dicembre, il servizio di trasporto pubblico verso Conegliano e Belluno/Calalzo sarà garantito da autobus sostitutivi. Per chi non è “del posto”, tuttavia, viaggiare può essere difficoltoso.

Rischiava di essere questo il caso, ieri martedì, di una coppia di turisti inglesi, entrambi sulla sessantina, che intorno a mezzogiorno, sul marciapiede del primo binario, attendevano il treno per Conegliano, ignari dello stop al servizio su rotaia nonostante la presenza, sul marciapiede stesso, di numerosi mezzi di cantiere, in quel momento fermi, e delle informazioni veicolate da display elettronico, quadri orari e manifesti.

Fortuna ha voluto che un cinquantunenne vittoriese, proprio in quel momento, avesse approfittato di un giorno di vacanza dal lavoro per fare un salto a guardare il cantiere. Notando che in stazione c’erano solo i due turisti, entrambi dall’aria smarrita, li ha informati che non sarebbe passato alcun treno e che dovevano prendere il bus.

Consultando il quadro orario murale, i tre hanno scoperto che il primo bus sarebbe passato tra pochissimi minuti (12.11), ma anche che il punto di fermata era l’autostazione di viale Vittorio Emanuele II, non adiacente la stazione ferroviaria.

Visto che il tempo stringeva, e che la corsa successiva sarebbe partita solo più di mezz’ora dopo, il vittoriese ha offerto senza indugio un passaggio ai due turisti sulla propria auto, parcheggiata a pochi passi, e li ha accompagnati fino all’autostazione, consentendo loro di prendere il primo bus utile senza rimanere ad aspettare il “treno che non c’è”.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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