“In paradiso ti accompagnino gli angeli”: sono state le prime parole pronunciate da Roberto Furlan, diacono della parrocchia di Colle Umberto, all’arrivo del feretro di Matteo Tomasi, 25enne deceduto a seguito di un brutto incidente in zona industriale a San Giacomo di Veglia.
Il giovane stava viaggiando a bordo della sua moto, quando è rimasto coinvolto in un incidente, rivelatosi poi per lui fatale.
La chiesa di San Martino di Colle Umberto non è riuscita a contenere la folla di amici e conoscenti, venuti per dare sostegno alla famiglia del ragazzo, colpita da questa tragedia.
Tanti i giovani presenti alla funzione funebre, una cerimonia dove in molti non sono riusciti a trattenere la commozione del momento.
Nessuno era pronto ad affrontare la perdita improvvisa di una così giovane vita, appena sbocciata.
La bara di legno chiaro, con una cascata di rose bianche e rosse, ha fatto il suo ingresso in chiesa, mentre in tanti hanno pregato all’esterno del luogo sacro.
Presenti anche i compagni di calcio della squadra amatoriale Colliwood.
Commozione che ha coinvolto anche don Furlan, il quale ha celebrato la funzione con il supporto di altri tre sacerdoti.
“Non so cosa dire – la sua premessa -. Riaffiorano i ricordi di un volto sorridente: Matteo era sempre disponibile per gli amici, intraprendente, pieno di passioni e di progetti. Ma tutto si è sospeso all’improvviso. Ci coglie come un brivido lungo la schiena nel dire che Matteo è morto”.
“Non so cosa dire – ha ripetuto il sacerdote -. Non ho le parole per alleviare il dolore dei parenti e degli amici. Ho il dovere di dire una parola, almeno una sola: speranza. Per noi credenti, la speranza è in Gesù”.
“Speriamo che i familiari trovino la motivazione di andare avanti, ma la nostra speranza è messa a dura prova – ha aggiunto -. Da solo nessuno di voi troverà una risposta sensata al dolore, se prima non affronterà una domanda: ‘Chi è Gesù per me?’. A Gesù offriamo Matteo, perché solo Lui può donare la vita eterna” ha concluso.
Parole che sono state accolte da un silenzio profondo da parte dei presenti. Successivamente è stata letta la “Preghiera del motociclista”: “Grazie Signore, per l’amore con cui hai accolto quelli che non sono ritornati” è uno dei passi della preghiera stessa.
“Sarai sempre il nostro portiere ‘Toma’ e manterremo vivo il ricordo della persona incredibile che sei”, alcune delle parole estratte dalla lettera scritta dai compagni della squadra Colliwood, a cui è seguito un applauso da parte dei presenti.
Poi il feretro è stato condotto all’esterno della chiesa, per essere accompagnato verso il cimitero per la sepoltura. Una processione accompagnata dal rombo delle moto. Quelle moto che Matteo aveva tanto amato.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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