Un respiro mondiale per la piccola comunità di 100 anime, nel segno del triste e doloroso addio a Papa Francesco.
Alcuni membri della parrocchia di San Lorenzo in Montagna, nell’Unità Pastorale di Serravalle, sono stati in pellegrinaggio a Roma in occasione dei 1800 anni dalla nascita di San Lorenzo, e qui hanno conosciuto comunità cristiane da tutto il mondo che portano il nome del santo: egli era uno dei sette diaconi della capitale e fu ucciso nel 258, in seguito alle persecuzioni dell’imperatore Valeriano.


Il gruppo, accompagnato anche dal parroco monsignor Massimo Bazzichetto, ha raggiunto il Vaticano a metà della scorsa settimana, e si è trovato immerso in un momento straordinariamente particolare per la Chiesa universale, che proprio sabato scorso ha dato l’ultimo saluto a Papa Francesco.
E così nel programma non è potuto mancare l’omaggio alla bara del pontefice argentino a San Pietro: “È stato un momento davvero suggestivo ed emozionante – racconta Graziella De Luca, a nome del gruppo di partecipanti –. Ci ha colpiti l’enorme afflusso di fedeli in Basilica, a testimonianza del bene che ha lasciato questo Papa. La nostra visita è stata molto breve, ma carica di significato, perché abbiamo potuto tributargli il nostro affetto e la gratitudine per il suo magistero petrino nel segno dell’umiltà e dell’attenzione a tutti, in particolare agli ultimi”.
“Dopo l’attraversamento della Porta santa nella basilica di San Giovanni in Laterano – proseguono i parrocchiani – ci siamo recati anche a Santa Maria Maggiore, dove era ancora visibile, e non transennato, il luogo dove è stato poi tumulata la salma di Francesco”, che si trova nella navata laterale, tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza. Secondo i media vaticani, già decine di migliaia di fedeli vi sono stati in visita e hanno sostato in preghiera.


La cerimonia per l’anniversario della nascita di San Lorenzo si è tenuta il 25 aprile, e lì il gruppo di San Lorenzo in Montagna ha portato fieramente il gonfalone della parrocchia: “È stato un orgoglio e una grande emozione – spiega Giannino Longo –. Abbiamo preparato il labaro nuovo per questa occasione”.


“Si tratta di una ricorrenza celebrata quasi annualmente, ma per noi era la prima partecipazione, e per questo eravamo molto felici e commossi – riportano i membri del gruppo –. Siamo stati invitati, appunto, come parrocchia intitolata a San Lorenzo, e con noi c’erano 800 persone da tutto il mondo: in particolare, quasi 400 erano spagnoli (il santo nacque probabilmente a Huesca, vicino Saragozza ndr), che hanno una grande devozione per questo martire”.


Il parroco don Massimo è intervenuto nella Basilica di San Lorenzo fuori le mura, retta dai francescani, per presentare la realtà della comunità, nata 420 anni fa come curazìa della Cattedrale di Ceneda. “Siamo felici di essere qui – ha detto – per trarre ispirazione dal nostro patrono San Lorenzo e cercare di portare avanti l’invito di Papa Francesco alla conversione pastorale e alla vocazione missionaria delle nostre parrocchie: la nostra, così piccola, deve imparare sempre più a collaborare e dialogare con le realtà vicine”.
(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto: Unità Pastorale Serravalle)
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