Sant’Augusta, parte l’iter per riqualificare la scalinata: appalto unico da un milione di euro

Un tratto della scalinata di Sant’Augusta com’è e come dovrebbe essere dopo la riqualificazione

Qualcosa si muove nel progetto, di cui in città si parla da tempo, di riqualificazione della scalinata che da Serravalle sale al Santuario di Sant’Augusta, meta di innumerevoli fedeli ed escursionisti un po’ in tutte le stagioni.

All’inizio di ottobre, la dirigente comunale di riferimento ha firmato il documento che ha determinato di avviare “la procedura per l’affidamento congiunto dei lavori di sistemazione della scalinata di Santa Augusta, unendo primo e secondo stralcio del progetto, per una cifra complessiva che si aggira sul milione di euro, e per motivi ben precisi.

Quali? “Nonostante l’intervento sia articolato in due lotti funzionali distinti – si legge – si ritiene opportuno procedere mediante un’unica procedura di gara”. Le ragioni, in sintesi, sono quattro: “Economicità complessiva dell’intervento, maggiore velocità di esecuzione, coordinamento tecnico e gestionale, riduzione dell’impatto ambientale e viabilistico”.

L’ammontare complessivo dell’affidamento è di 918.023,45 euro più iva, e il Comune ha ravvisato la “necessità di doversi provvedere all’indizione di apposita procedura di gara finalizzata all’affidamento dei lavori”.

La forma di gara prescelta sarà quella della procedura negoziata, alla quale saranno invitate 8 aziende scelte tra quelle registrate in un’apposita piattaforma online. Il criterio di aggiudicazione dell’appalto sarà quello del prezzo più basso, con esclusione automatica delle offerte che dovessero presentare una percentuale di ribasso pari o superiore alla soglia di anomalia.

Per espletare le successive fasi della procedura (aggiudicazione dell’appalto inclusa), l’amministrazione vittoriese ha incaricato la Federazione dei Comuni del Camposampierese, in qualità di stazione appaltante e centrale di committenza. L’appalto non sarà suddiviso in lotti, in quanto secondo il Comune tale scelta si rivelerebbe “antieconomica” e “non efficiente”, e comporterebbe “una notevole dilatazione dei tempi e duplicazione di attività amministrativa”.

Sia la spesa del primo che quella del secondo stralcio sono coperte con fondi propri del Comune, fondi art bonus, alienazioni e avanzo di bilancio comunale.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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