Un luogo di serenità, all’insegna della natura e “della cura del prossimo”: così è parso il nuovo giardino terapeutico, inaugurato questa mattina nel Brolo del Monastero cistercense a San Giacomo di Veglia.
Il giardino, caratterizzato da piante di vario genere e da un orto, è stato realizzato dai giardinieri di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, per le persone con autismo.
L’inaugurazione si è svolta a seguito di un convegno dal titolo “La cura passa anche dagli spazi verdi”.
Si tratta di un progetto promosso da Confartigianato, in collaborazione con Fondazione di Architettura Treviso, azienda sanitaria Ulss 2, la cooperativa “Terra Fertile” di Vittorio Veneto (che si occuperà direttamente del giardino) e il sostegno di alcuni sponsor, ovvero Volksbank (oggi rappresentata da Vittorio Pucella, direttore dell’area Treviso e Pordenone) che ha finanziato il progetto ed Ebav.
Quello inaugurato a Vittorio Veneto è soltanto la prima tappa di un progetto più ampio, che mira a creare nella Marca una rete di giardini terapeutici, ovvero dei luoghi che consentano di “rendere tutti protagonisti nella ricerca del bello”.
Presenti alla cerimonia i rappresentanti di tutte le parti coinvolte, la sindaca Mirella Balliana con l’assessore al Sociale Laura Ceccarini, il vescovo monsignor Riccardo Battocchio, amministratori locali e autorità politiche regionali.


“Questo è un giardino che rappresenta la cura della persona – le parole di Armando Sartori, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana -. Un giardino che dà un messaggio di unità e di rispetto della figura umana”.
“Ringrazio di cuore tutti i soggetti che fanno il possibile per questi progetti – ha detto Balliana -. Questo giardino è il recupero dei valori del nostro passato: stiamo recuperando l’esperienza di una volta e speriamo che sia un esempio da realizzare anche in altre parti del mondo”.
“Sicuramente è qualcosa che torna alle radici ed è estremamente innovativo” il commento di Ceccarini.
Da parte sua il vescovo Battocchio, che ha benedetto il giardino e i presenti, ha ricordato come “a noi sia affidata la terra e l’essere umano: l’augurio è che la bontà umana, a volte compromessa, possa emergere in questo mondo” ha affermato.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
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