Artigianato Vivo, il borgo di Cison si accende: la 42ª edizione tra botteghe a cielo aperto e arte diffusa

A Cison di Valmarino, anche quest’anno, Artigianato Vivo è riuscito a rinnovare il suo “magico prodigio”. Nonostante le incertezze legate al maltempo che nei giorni precedenti hanno colpito alcune zone della Marca Trevigiana, la storica rassegna estiva è tornata ad animare uno dei borghi più belli del Veneto e d’Italia, raggiungendo la 42ª edizione e confermandosi come uno degli appuntamenti più attesi dell’estate.

Fino al 15 agosto, dalle 17 alle 23 nei giorni feriali e dalle 10 alle 23 nei festivi, le vie, le piazze e i cortili di Cison diventano un percorso continuo tra bancarelle e laboratori. Gli appassionati di artigianato possono passeggiare tra le contrade, soffermarsi davanti ai manufatti realizzati a mano e scoprire le creazioni degli artigiani selezionati per questa edizione, in un contesto che unisce il fascino del borgo alla qualità delle opere esposte.

L’inaugurazione ufficiale si è tenuta nella sala consiliare del municipio, alla presenza della sindaca Cristina Da Soller, degli assessori e dei consiglieri comunali, del consigliere regionale Roberto Bet, dell’eurodeputato Gianantonio Da Re, del consigliere provinciale e sindaca di Crocetta del Montello Marianella Tormena, di diversi primi cittadini e amministratori dei Comuni vicini, del presidente della Pro Loco di Cison di Valmarino, Simone Moret, del gioielliere artigiano Corrado Balliana, vicepresidente di Confartigianato Vittorio Veneto, degli Alpini e dei rappresentanti delle realtà di volontariato del territorio. La rassegna si presenta così fin da subito come una festa corale, che nasce dal lavoro congiunto di istituzioni, associazioni e cittadini.

Tra i presenti spiccano anche le figure degli scultori Max Solinas e Luca Mommarelli, quest’ultimo autore del logo dell’edizione in corso, insieme a Virginia Possamai, sindaca del consiglio comunale dei ragazzi di Cison di Valmarino. La loro partecipazione racconta come Artigianato Vivo sia anche un luogo di incontro tra generazioni diverse e tra linguaggi espressivi che vanno oltre il solo ambito dell’artigianato tradizionale.

Nel suo intervento la sindaca Da Soller ha sottolineato l’importanza della sinergia costruita nel tempo con le istituzioni locali, la Pro Loco, l’associazione La Via dei Mulini, l’Associazione Noi Don Venanzio Buosi aps, l’Us Cisonese, gli Alpini e tutte le altre realtà associative che hanno lavorato per rendere possibile la manifestazione più importante del paese. Una rassegna capace di richiamare ogni anno migliaia di visitatori, non solo dalla provincia ma anche da fuori regione e dall’estero, diventando una vetrina privilegiata per il territorio.

Nelle parole della prima cittadina c’è anche un invito a guardare oltre il singolo evento. Artigianato Vivo è definito “un evento importante che richiama molti turisti e visitatori”, ma non è l’unico appuntamento proposto da Cison. Proprio per questo la sindaca insiste sul valore del lavorare in rete: se si fa squadra e si costruisce un dialogo leale, anche quando il confronto è intenso, si può dare vita a un calendario di iniziative che rende il territorio competitivo e attrattivo, “un territorio che non ha nulla da invidiare a nessuno”.

Da Soller rivolge poi un ringraziamento alla propria amministrazione, in particolare all’Assessorato alla Cultura, per il lavoro svolto negli anni. Parla di “sassolini” seminati nel tempo, piccoli progetti e collaborazioni che sono riaffiorati proprio grazie ad Artigianato Vivo: tra questi, la sinergia con l’Associazione degli Incisori, che ha trovato spazio nella rassegna. L’immagine è quella di una manifestazione faticosa da organizzare, ma ritenuta doverosa, tanto da vedere l’amministrazione comunale sempre al fianco della Pro Loco.

Accanto ai ringraziamenti rivolti alle istituzioni e ai volontari, la sindaca ha voluto esprimere la propria gratitudine anche all’artista Max Solinas per aver coinvolto il giovane scultore Pietro Colmellere, segno di una volontà precisa di far crescere nuove energie creative. Un pensiero particolare è stato poi dedicato ai cittadini di Cison di Valmarino e delle frazioni, riconoscendo apertamente lo sforzo, i sacrifici e i disagi che accompagnano i giorni della rassegna, quando il paese cambia ritmo e abitudini per accogliere i visitatori.

Dal canto suo, il presidente della Pro Loco, Simone Moret, ha ricordato come questa 42ª edizione sembri partire nel migliore dei modi dopo sei mesi di lavoro intenso. I numeri raccontano l’impegno: 170 espositori, più di 40 eventi musicali e numerose serate a tema che scandiscono il calendario. Moret ha sottolineato con particolare soddisfazione la ripresa dei laboratori rivolti ai ragazzi, pensati per avvicinare i più giovani al mondo dell’artigianato e permettere loro di “toccare con mano” ciò che fanno gli artigiani, nella speranza che questa esperienza lasci un segno duraturo.

Il consigliere regionale Roberto Bet ha portato i saluti del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che in un messaggio scritto ha messo in evidenza il valore aggiunto del volontariato e l’attenzione rivolta ai più giovani con i laboratori didattici dedicati alla riscoperta dei mestieri di un tempo. Bet ha poi elogiato la comunità per aver “scritto la storia” di questo appuntamento, sottolineando come Cison sia stato capace di intercettare fondi del Pnrr. Ha ricordato anche la necessità di fare squadra per assicurarsi le risorse dei fondi di Coesione Sociale e ha segnalato il bando per il finanziamento dell’apertura di nuove botteghe, che permetterà a Cison di beneficiare di contributi a fondo perduto fino a 75 mila euro destinati alle piccole e medie imprese.

L’eurodeputato Gianantonio Da Re ha definito Artigianato Vivo una manifestazione importante, “invidiata da tutti”, mentre il consigliere provinciale Tormena l’ha descritta come una vetrina per l’intera provincia di Treviso e come un grande esempio della forza del volontariato locale. Le loro parole restituiscono l’immagine di un evento che travalica i confini comunali e si propone come punto di riferimento per tutta l’area.

Nel corso dell’inaugurazione è intervenuto anche l’assessore di Tarzo, Vincenzo Sacchet, che ha ribadito quanto sia fondamentale trasmettere il “saper fare con le mani” alle nuove generazioni, manifestando apprezzamento per i giovani del territorio che già guardano alle prossime edizioni della rassegna. Il vicepresidente di Confartigianato Vittorio Veneto, Corrado Balliana, ha illustrato alcuni progetti avviati per promuovere l’artigianato tra i ragazzi, spesso poco interessati al lavoro manuale, e ha ricordato le opportunità professionali che questo settore continua a offrire.

Artigianato Vivo è anche arte e cultura, con un calendario fitto di appuntamenti che arricchiscono l’esperienza di visita. Il programma include mostre, incontri e spettacoli pensati per legare ancora di più il mondo dell’artigianato a quello della creazione artistica, offrendo al pubblico occasioni di approfondimento e scoperta.

Tra le proposte spicca “Dall’artigianato… all’arte” alle Antiche Cantine Brandolini, una mostra che raccoglie varie forme espressive – dalla pittura alla scultura, dalla fotografia alla xilografia – e che trasforma gli spazi storici in una galleria diffusa. A questa si affianca “L’Artigiana che canta”, con Francesca Gallo che intreccia racconti di artigianato e storia orale accompagnandosi con la fisarmonica, e il terzo Simposio di scultura lignea alle ex scuole elementari, dove quattro artisti del legno lavorano dal vivo trasformando un semplice tronco in un’opera d’arte. Al Teatro La Loggia, infine, la mostra “Acidi, sgorbie, bulini e puntesecche” porta in scena l’incisione italiana contemporanea con laboratori, dimostrazioni di incisione e stampa e incontri dedicati alla fabbricazione della carta, curati dall’Associazione Nazionale Incisori Contemporanei.

Il programma completo della manifestazione è disponibile sul sito ufficiale di Artigianato Vivo (quì) e consente di programmare la visita scegliendo tra serate musicali, momenti culturali, laboratori e semplici passeggiate tra le bancarelle. Per chi arriva a Cison di Valmarino in questi giorni, il borgo si offre come un grande palcoscenico all’aperto, dove ogni angolo racconta una storia di mani, materiali e comunità.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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