Artigianato Vivo, la 41ª edizione apre la strada a un borgo degli artigiani tutto l’anno

A Cison di Valmarino l’estate del 2022 segna un passaggio importante per Artigianato Vivo. La rassegna, da anni tra gli appuntamenti più attesi dell’Alta Marca Trevigiana, torna alla sua 41ª edizione con il desiderio di recuperare pienamente il ritmo delle stagioni dopo il periodo della pandemia. Chi raggiunge il borgo in questi giorni ritrova una manifestazione ormai di respiro nazionale, carica di aspettative e capace di mettere al centro il lavoro degli artigiani e la vita di paese.

L’inaugurazione si svolge nella sala consiliare del municipio, dove si riuniscono amministratori, istituzioni e realtà del territorio. Attorno al sindaco Cristina Da Soller siedono assessori e consiglieri comunali, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, i consiglieri regionali Alberto Villanova, Roberto Bet e Tommaso Razzolini, l’eurodeputato Gianantonio Da Re, i senatori Sonia Fregolent e Gianpaolo Vallardi, numerosi sindaci dei Comuni vicini, il presidente della Pro Loco di Cison di Valmarino Simone Moret, il gioielliere e artigiano Corrado Balliana, vicepresidente di Confartigianato Vittorio Veneto, e lo scultore e artista Max Solinas. È il primo quadro di una rassegna che, pur restando legata alle sue bancarelle, si conferma anche luogo di incontro tra livelli diversi di rappresentanza.

Nel suo saluto la sindaca ricorda come “tutti aspettassero Artigianato Vivo”. Parla del bisogno di ritrovarsi in piazza, di ricostruire comunità e di tornare a divertirsi con leggerezza. Ripensa alle immagini del 2019 e, soprattutto, all’edizione 2021: a marzo di quell’anno gli organizzatori le proposero di provarci, nonostante le incertezze. Si cominciò a lavorare giorno per giorno, chiudendo il paese, contingentando gli ingressi, inaugurando proprio nel giorno in cui entrava in vigore il Green Pass. Guardando indietro, la prima cittadina sottolinea come quella scelta abbia permesso di non interrompere il filo della manifestazione e di dimostrare, in un momento complesso, che Cison era ancora capace di fare comunità.

Proprio da quell’esperienza nasce l’idea di fare un passo in più. La sindaca ringrazia volontari, associazioni e artigiani per la fiducia dimostrata, ricordando che, sulla carta, si prevedeva l’arrivo di un terzo dei visitatori abituali: una sfida per tutti. Quando dai fondi del PNRR è emersa l’opportunità del Bando Borghi e di un bando dedicato alla rigenerazione culturale, per l’amministrazione è stato naturale coinvolgere la Pro Loco e Artigianato Vivo, dando forma a un progetto che da quarant’anni stava nei pensieri di molti: non concentrare la rassegna in dieci giorni, ma far vivere l’artigianato a Cison per l’intero anno. Cison di Valmarino ha raccolto la sfida, ha partecipato al bando e lo ha vinto, aprendo la strada a un futuro in cui il borgo possa ospitare stabilmente botteghe e presenze artigiane.

Nelle parole di Corrado Balliana emerge un altro tassello del racconto. Il vicepresidente di Confartigianato Vittorio Veneto richiama la necessità di mettere mano alla riforma della scuola per non disperdere il patrimonio del “saper fare” italiano. Manifestazioni come Artigianato Vivo, ricorda, sono fondamentali perché permettono di mostrare da vicino la qualità del lavoro manuale, di dare visibilità agli artigiani e di far comprendere al pubblico quanto valore ci sia dietro a ogni oggetto esposto sulle bancarelle.

Lo sguardo si allarga con l’intervento del presidente della Regione, Luca Zaia, che definisce Cison un punto di riferimento anche a livello internazionale. Qui, spiega, si ritrovano mestieri diversi, capacità considerate quasi “impossibili”, esempi di alto artigianato. A confermare questa centralità c’è il finanziamento del PNRR: un milione e seicento mila euro per dar vita a una mostra stabile, con gli artigiani presenti in paese dodici mesi all’anno. In un momento in cui si discute molto delle scuole che insegnano un mestiere, Zaia invita a valorizzare dal basso queste professionalità, perché sono proprio loro a sostenere l’identità produttiva dei territori. Ricorda anche che il Veneto è la prima regione turistica d’Italia e che i 73 milioni di presenze non si spiegano solo con il paesaggio, ma anche con la qualità dell’accoglienza, del cibo, del vino e con la percezione di un territorio vivo, in cui i volontari giocano un ruolo decisivo.

Proprio ai volontari il presidente dedica un ringraziamento esplicito, definendoli gli artefici del successo di Artigianato Vivo e di quello che chiama “Rinascimento del Veneto”. Sottolinea come borghi come Cison, pur partendo da un patrimonio architettonico e ambientale di grande valore, non sarebbero oggi così ricercati se non avessero avuto nel tempo persone disposte a impegnarsi per valorizzarli e tenerli vivi. L’invito finale è a non dimenticare il loro contributo, perché dietro a ogni edizione ci sono ore di lavoro gratuito, prove, riunioni, turni ai punti di ristoro e nei parcheggi.

Anche il presidente della Pro Loco, Simone Moret, dà voce a questa dimensione. Racconta il suo primo anno alla guida dell’associazione come un concentrato di emozioni e di fatica: sei mesi di organizzazione, notti di preparativi e ultime settimane “infernali” per arrivare pronti all’apertura. La soddisfazione, però, è grande, perché la 41ª edizione riporta Artigianato Vivo agli antichi splendori, recuperando gli eventi che negli anni hanno maggiormente caratterizzato la manifestazione. Moret lancia un invito semplice e diretto: venire a Cison fino al 15 agosto, tutte le sere nei giorni feriali e dalla mattina alla sera nel fine settimana, per vivere di persona ciò che è stato costruito.

Chi decide di programmare una visita trova molto più di un susseguirsi di bancarelle. Nell’atrio del municipio è allestita la Bancarella del libro “Al Mazarol”, che propone volumi legati alla storia e alla cultura del territorio. Alle Antiche Cantine Brandolini il percorso prosegue con la mostra espositiva “Dall’artigianato…all’arte” e con la mostra fotografica “I cavalieri della seta” curata da Mirca Biz, che accompagna i visitatori alla scoperta di un mestiere raffinato e poco conosciuto. Il Teatro La Loggia ospita invece l’esposizione “Antichi mestieri in bicicletta – Museo della Radio d’Epoca”, frutto di una collezione donata da Rino Venezian e Lizio Brandalise, che intreccia storia del lavoro e storia della comunicazione.

Lungo le vie del centro storico gli artigiani espongono opere originali, frutto di tecniche e materiali diversi, e l’offerta si arricchisce di proposte che raccontano la dimensione solidale del paese. Al parco giochi si può partecipare alla pesca di beneficenza, mentre la bancarella del libro con la sezione “I libri non si gettano mai” sostiene progetti in Burkina Faso, grazie all’associazione Enzo Missoni Onlus, e iniziative a favore dei bambini del Nepal, curate dall’Associazione 17. I punti di ristoro sono distribuiti in più angoli del borgo: il ristoro “Case Marian”, lo stand enogastronomico al Cortivo Coch, il ristoro “Al Filò” al parco giochi e l’osteria con cibo “brinka-scòtadeo” da strada e birreria al Mazarol, al Borgo Capretta Mugnai oltre il Ponte.

Le serate sono accompagnate dalla musica dal vivo, con il Stefano Silenzi Trio alle Case Marian, i Do’Storieski nella zona del Ponte e le canzoni d’autore di Incrocio Manzoni al Borgo Capretta Mugnai oltre il Ponte. Chi arriva a Cison in questi giorni può così costruirsi un itinerario che intreccia passeggiate tra botteghe a cielo aperto, soste nei cortili per ascoltare un concerto, visite a mostre e momenti di convivialità ai tavoli dei ristori. In questo intreccio di suoni, sapori e storie, la 41ª edizione di Artigianato Vivo mostra non solo la forza del presente, ma anche l’orizzonte di un borgo che si prepara a diventare, sempre di più, casa stabile per i suoi artigiani.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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