Quarant’anni di Artigianato Vivo, il compleanno di Cison tra teatro, volontari e nuove regole

A Cison di Valmarino il compleanno di Artigianato Vivo si festeggia entrando da un varco controllato e uscendo, qualche ora dopo, con la sensazione di aver partecipato a qualcosa di molto più grande di una semplice mostra-mercato. L’edizione 2021 si apre così, in una sera d’agosto, mentre ai punti di accesso arrivano i primi visitatori e al Teatro La Loggia, affacciato sulla piazza, si raduna quella che il sindaco Cristina Da Soller definisce “la famiglia” della manifestazione: amministratori, rappresentanti delle associazioni del paese, delle categorie economiche e delle forze dell’ordine, tutti legati in qualche modo a questo appuntamento che da quarant’anni racconta il borgo e il suo artigianato.

La ricorrenza è importante: Artigianato Vivo spegne quaranta candeline, quarantunesima edizione se si conta anche l’anno saltato a causa dell’emergenza sanitaria. Il “buon compleanno” arriva attraverso una serata di riflessione e di ripartenza, dedicata a un evento che nel tempo è diventato uno dei tratti distintivi della vallata. In platea, accanto al pubblico locale, siedono anche l’europarlamentare Gianantonio Da Re, la senatrice Sonia Fregolent, i consiglieri regionali Alberto Villanova e Tommaso Razzolini e Marianella Tormena in rappresentanza della Provincia di Treviso, segno di un’attenzione istituzionale cresciuta insieme alla manifestazione.

A introdurre la serata, moderata da Giancarlo De Luca, sono il sindaco Da Soller e il presidente della Pro Loco, Giorgio Floriani. Raccontano come sia nata la versione “ridotta” e adattata di Artigianato Vivo, spiegano i passaggi che hanno portato a ridisegnare il percorso espositivo e sottolineano quanto il lavoro dei volontari sia stato decisivo per superare le nuove difficoltà organizzative. L’immagine che emerge è quella di un evento ripensato quasi da zero, ma fedele allo spirito originario di incontro tra artigiani, paese e visitatori.

Per chi arriva a Cison in quei giorni, la visita inizia già ai varchi d’ingresso. Invece di un solo accesso ne sono stati predisposti tre, per distribuire i flussi. A tutti i visitatori è richiesto il Green Pass e una prenotazione online, mentre i volontari sprovvisti di certificazione si sottopongono a tampone ogni quarantotto ore. Non ci sono spettacoli né intrattenimenti musicali: la scelta è quella di concentrare l’attenzione sulle bancarelle e sui laboratori, riducendo gli assembramenti legati agli eventi collaterali. È il prezzo necessario per garantire sicurezza all’interno del perimetro di Artigianato Vivo e permettere comunque alla mostra di svolgersi.

Queste decisioni hanno imposto un ripensamento completo degli spazi. Molti artigiani che in passato esponevano al chiuso vengono spostati all’aperto, nelle corti e nelle vie, così da favorire l’areazione e rendere più agevole il controllo dei flussi, come spiega Floriani. Anche il punto di ristoro viene riorganizzato: si sposta alle Case Marian, con un ingresso contingentato, per poter gestire meglio il pubblico e mantenere le distanze tra i tavoli e durante le ordinazioni. L’obiettivo è chiaro: continuare a essere, come ricorda il presidente della Pro Loco, una delle manifestazioni più grandi del territorio, ma dando il buon esempio anche nella gestione delle regole.

Nel suo intervento il sindaco Da Soller parla apertamente di “rischi”. Quelli che un’amministrazione deve saper correre per ottenere risultati e quelli che, invece, vanno evitati quando si organizza una manifestazione capace, negli anni, di richiamare migliaia di persone ogni giorno. Sottolinea che Cison ce l’ha fatta grazie a una squadra unita e a istituzioni presenti e solidali, ma non nasconde l’amarezza per gli attacchi comparsi sui social nei confronti dei volontari, persone che hanno scelto di dedicare tempo e energie al paese senza chiedere nulla in cambio. È un passaggio che restituisce bene la dimensione umana della rassegna, fondata su relazioni e fiducia.

In chiusura di serata arriva anche il momento dei ringraziamenti. Da Soller ricorda le associazioni che hanno accompagnato il cammino di Artigianato Vivo, citando in particolare La Via dei Mulini, che ha contribuito a ricostruire la storia della manifestazione nei suoi quarant’anni. Al presidente della Pro Loco, Giorgio Floriani, il sindaco consegna un’opera artigianale scelta come simbolo di tenacia e dedizione, quasi un abbraccio concreto alla squadra che ha rimesso in moto la macchina dell’evento. “Quarant’anni non sono pochi”, commenta, e aggiunge che questo traguardo significa una cosa semplice ma fondamentale: a Cison ci sono state, e ci sono ancora, persone votate al volontariato, capaci di portare avanti una missione che va oltre le singole edizioni.

Per chi visita Cison di Valmarino nel pieno di Artigianato Vivo, queste parole diventano la cornice ideale di una passeggiata tra bancarelle e case in pietra. Dietro a ogni oggetto esposto, dietro a ogni ingresso contingentato, si intravede il lavoro di una comunità che ha scelto di non rinunciare alla propria festa, ma di adattarla al tempo presente, trasformando il suo quarantesimo compleanno in una prova di resilienza e di cura condivisa per il borgo.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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