Al Molinetto della Croda di Refrontolo c’è un periodo dell’anno in cui il paesaggio non è soltanto da fotografare, ma diventa un vero palcoscenico all’aperto. È il tempo di “Il Mulino e il suo tempo”, una manifestazione che trasforma l’area attorno al mulino in un piccolo villaggio contadino di inizio Novecento, riportando in vita i “mestieri de casa”, le usanze di famiglia e i sapori della tradizione.
L’evento, organizzato dall’associazione Molinetto della Croda con i suoi volontari e figuranti, riempie per due domeniche lo scenario naturale del molinetto e offre anche la possibilità di visitare gli interni del mulino allestiti secondo lo scenario originario, come se i residenti fossero usciti un momento e stessero per rientrare.


L’atmosfera è quella di una “festa in costumi popolari per il nuovo raccolto”, che richiama ogni anno un gran numero di visitatori desiderosi di trascorrere una domenica diversa, tra amici e famiglie, all’aria aperta, immersi nei sapori genuini del territorio. Appena arrivati si viene accolti da un simpatico sacerdote seduto al tavolo, intento a giocare a carte con i compaesani, mentre tutt’attorno riprendono vita i personaggi di una comunità contadina: il postino instancabile sulla sua bicicletta, lo spazzacamino, i falegnami chini sul banco da lavoro, le donne che impagliano sedie, fino agli allevatori accompagnati dagli asinelli, che danno un tocco ancora più familiare al cortile davanti al mulino.


A completare la scena c’è una mostra di orologi d’epoca, con modelli a partire dai primi del Novecento, disposti come in una piccola bottega del tempo, mentre in sottofondo si sentono le note di un organetto. Dentro il mulino la macina gira a pieno ritmo per lavorare la “prima biava”, il primo mais della stagione, destinata alla preparazione della “poenta nova”, la polenta fresca che per generazioni ha rappresentato il cuore della tavola contadina. Intorno risuonano canti popolari e giochi di una volta, che fanno da cornice sonora e visiva a questo quadro animato.


Nell’area esterna del Molinetto l’esperienza continua a tavola, grazie anche alla collaborazione del Gruppo Alpini di Refrontolo. Qui si possono assaggiare castagne e polenta servita con pezzi di formaggio e spiedo, soppressa accompagnata da vin novo e dal caffè fumante: un piccolo menu che riassume in pochi piatti il meglio della cucina povera ma sostanziosa di queste colline. Sono proposte semplici, pensate per mangiare in compagnia, seduti sulle panche di legno o appoggiati ai tavoloni all’aperto, guardando il gioco dell’acqua sotto la cascata.


A fare da scenografia è il Molinetto tradizionale, con i balconi addobbati come una casa di un tempo: zoccoli appesi, panni stesi ad asciugare, pannocchie e strumenti da lavoro che penzolano dalle travi e dalle ringhiere. L’insieme crea un colpo d’occhio che invita a fermarsi, a osservare i dettagli e a immaginare le giornate di chi qui viveva e lavorava.


Nel corso del pomeriggio, complice la musica, capita che qualche coppia si lasci prendere dal ritmo e cominci a improvvisare un ballo al suono della fisarmonica, proprio come si faceva tanto tempo fa. È in quel momento che si capisce davvero il senso della festa: non una rievocazione fredda, ma un frammento di vita contadina che torna a respirare, sotto le rocce e l’acqua del Molinetto della Croda.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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