A 72 giorni dall’inizio delle Olimpiadi invernali e a 100 dal via delle Paralimpiadi, la fiaccola olimpica è stata ufficialmente accesa nel luogo dove tutto ebbe origine: la città greca di Olimpia. Una cerimonia solenne e partecipata, alla presenza del presidente del CONI Luciano Bonfiglio, del membro del CIO Giovanni Malagò e della campionessa olimpica Federica Pellegrini.
Nel bosco sacro dell’antica Olimpia, dove quasi tremila anni fa nacquero i Giochi, la Cerimonia di Accensione della Fiamma dà simbolicamente avvio al percorso olimpico. Secondo la tradizione la luce, nata dai raggi del sole catturati da uno specchio parabolico davanti al Tempio di Hera, incarna purezza, pace e continuità dello spirito olimpico. È la sacerdotessa, circondata da kouroi e compagne, a invocare Apollo e ad accendere il fuoco sacro, in un rituale che richiama l’armonia tra umanità e natura. La fiamma, affidata a Estia e custodita in un’urna, viene poi consegnata al primo tedoforo nello stadio antico insieme al tradizionale ramo d’ulivo.
A inaugurare la staffetta è il canottiere Petros Gaidatzis, bronzo olimpico a Parigi 2024. Dopo di lui, un gruppo guidato da Dimosthenis Tampakos, oro e argento agli anelli e oggi presidente dell’Accademia Olimpica Ellenica, insieme ai canottieri Nikolaos Skiathitis, Ioannis Tsilis e Stergios Papachristos. L’ultima tedofora è Aikaterini Oikonomopoulou, argento nella pallanuoto ad Atene 2004.
L’accensione del fuoco sacro apre una delle più potenti manifestazioni simboliche, che in Italia si concretizzerà in un viaggio di oltre 12 mila chilometri con tappa finale a Milano la sera del 6 febbraio 2026. La fiamma giungerà in Italia dopo la tradizionale cerimonia di consegna del 4 dicembre 2025 ad Atene e partirà ufficialmente il 6 dicembre dallo Stadio dei Marmi di Roma. Per circa otto settimane attraverserà tutte le regioni italiane, 60 province e oltre 300 Comuni, in un itinerario pensato per valorizzare territori, borghi, patrimonio culturale e vette alpine.


Sarà a Napoli per Natale, a Bari per il Capodanno e il 26 gennaio 2026 raggiungerà Cortina d’Ampezzo, esattamente 70 anni dopo l’edizione dei Giochi del 1956. Arrivando dal Bresciano, la lunga carovana che scorterà la fiaccola entrerà in Veneto passando per Peschiera del Garda e Sant’Ambrogio di Valpolicella, fino a Verona.
Dopo un giorno di nuovo in Lombardia, la fiamma rientrerà in Veneto il 20 gennaio toccando Nogara, Legnago, Rovigo, Monselice, Este, Abano Terme e Vicenza. Il 21 gennaio attraverserà Schio, Asiago, Bassano del Grappa, Asolo, Montebelluna, Castelfranco Veneto, Cittadella e Padova.
Il 22 gennaio sarà la volta di Chioggia, Stra, Treviso, Mestre, Porto Marghera e Venezia.
Il 23 gennaio toccherà Jesolo, Musile e San Donà di Piave, Concordia Sagittaria, Portogruaro, Caorle e poi, in Friuli Venezia Giulia, Aquileia, Ronchi dei Legionari, Monfalcone e Trieste.
Il 24 gennaio sfilerà tra Gorizia, Gradisca d’Isonzo, Sagrado, Fogliano Redipuglia, Palmanova, Cividale del Friuli e Udine.
Il 25 gennaio passerà per Conegliano, Vittorio Veneto, Valdobbiadene, Feltre, Trichiana e Belluno.
Il 26 gennaio toccherà Ponte nelle Alpi, Farra d’Alpago, Longarone, Pieve, Tai, Valle e San Vito di Cadore, prima dell’arrivo a Cortina d’Ampezzo al Rifugio Tofane.
(Autore: Simone Masetto)
(Foto: Per concessione di un lettore)
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