Numerosissime come di consueto gli Alpini accorsi ieri mattina, domenica 31 agosto, per la 54esima edizione del Raduno al Bosco delle Penne Mozze di Cison di Valmarino.
Tradizione ormai pluridecennale, il ritrovo è occasione per per onorare la memoria degli Alpini trevigiani caduti nei luoghi di guerra e ricordare quanti hanno dato la vita per la Patria.
La cerimonia è cominciata con l’alzabandiera e si è snodata attraverso il ricordo commosso delle Penne Mozze, gli interventi delle autorità e infine la messa celebrata dal vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Riccardo Battocchio, accompagnata dai canti del Coro A.N.A. Giulio Bedeschi diretto da Simonetta Mandis.
Molti i rappresentanti delle autorità presenti, a partire da decine di sindaci – tra cui i primi cittadini di Treviso, Mario Conte, di Vittorio Veneto, Mirella Balliana, e di Cison di Valmarino, Cristina Da Soller – e poi i consiglieri della Provincia di Treviso e della Regione del Veneto e i parlamentari Marina Marchetto Aliprandi e Gianangelo Bof.
La cerimonia è stata coordinata dall’alpino Roldano De Biasi, che ha letto il messaggio del presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “Ogni penna nera non è solo un simbolo; è una storia, un volto, un sacrificio, e ogni passo che compiamo tra questi sentieri è un tributo alla dignità, al coraggio e alla generosità degli alpini caduti – ha osservato Zaia -. Il loro ricordo, grazie ai partecipanti, non svanisce, ma anzi assume il compito più grande: diventa monito”.
Il governatore ha espresso anche il proprio plauso “agli Alpini e alla loro solidarietà, capace di attivarsi mediante iniziative a favore del prossimo nei momenti di generosità”.
Ha preso poi la parola il presidente del Comitato Bosco Penne Mozze Marco Piovesan a nome delle Sezioni Ana di Conegliano, Treviso, Valdobbiadene, Vittorio Veneto e dell’Associazione Penne Mozze: “Ritrovarci ancora una volta in questo luogo sacro – ha detto – che custodisce la memoria e il sacrificio di tanti nostri Alpini, è un segno di continuità, fedeltà e amore verso quei valori che ci uniscono”.
“Negli anni abbiamo visto crescere la partecipazione, sempre più sentita – ha aggiunto -: è il segno che questo bosco è diventato patrimonio di tutti, simbolo di identità, memoria condivisa e riconoscenza collettiva”. Piovesan ha tributato il proprio saluto di ricordo a Giuseppe Benedetti, già presidente della Sezione Ana di Conegliano, scomparso lunedì scorso 25 agosto.
Gli ha fatto eco Cristina Da Soller, sindaca di Cison di Valmarino: “Oggi è più difficile del solito parlare da qui – ha esordito – Ogni anno ricordiamo gli Alpini andati avanti. Il destino ha voluto che le perdite importanti in questa settimana siano state numerose: Bepo (Giuseppe Benedetti ndr), Nino (Alessandro Valenti ndr) e, per la comunità cisonese, Mario (Magagnin ndr). Perdite importanti che mi suggeriscono una riflessione: spesso raccogliamo la vostra preoccupazione perché siete sempre meno, e le richieste degli amministratori, molte. Avete ragione: è un impegno morale che dobbiamo sentire, quello di supportarvi e sostenervi”.
“Cari Alpini, mi sento di chiedervi di continuare, nonostante la fatica e le difficoltà, a testimoniare i valori dell’alpinità – ha concluso – il senso del sacrificio, il prendersi degli impegni, il rispetto, il lavorare in gruppo. Abbiamo bisogno di voi, e quindi vi chiedo: stateci vicini, e non mollate”.
Il vice presidente nazionale Ana Alessandro Trovant, commosso, ha ricordato Giuseppe Benedetti, e ha dedicato un saluto ai presenti: “Questo è un luogo di raccoglimento, un monumento naturale dove gli Alpini sono parte integrante del bosco e ricordano le steli che sono state messe”.
Il presidente della sezione “Monte Grappa” di Bassano del Grappa Giuseppe Rugolo ha tenuto l’orazione ufficiale: egli ha riflettuto sul senso di “rigenerazione” della cerimonia al Bosco delle Penne mozze – “nata dal cuore e dall’animo di quattro visionari che hanno realizzato qualcosa di unico e ne hanno fatto metafora degli Alpini” – e sui valori del Cristo ligneo che accomunano gli Alpini: “durezza, sofferenza e resilienza”.
La messa è stata presieduta dal vescovo della diocesi di Vittorio Veneto monsignor Riccardo Battocchio e concelebrata dall’arciprete-parroco di Cison di Valmarino don Fabio Mantese e dal segretario vescovile don Mirco Miotto. La celebrazione è stata preceduta dallo scoprimento e dalla benedizione del nuovo ambone, opera dell’alpino Vittorio Buratto.
Riprendendo il messaggio del Vangelo della domenica, il presule vittoriese ha osservato che “gli Alpini si orientano volentieri sulla strada indicata da Gesù: non cercare i primi posti, fare il bene senza aspettarsi il contraccambio” e ha approfondito il carisma di umiltà e gratuità.
“Lo testimoniano – ha detto, rivolgendosi alle numerose Penne nere presenti – le più di 2400 stele di questo bosco, e voi con la vostra presenza e attività. Continuate e continuiamo a fare il bene, compiendo le opere con mitezza, senso della realtà, senza troppe pretese”.
(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto: Comune di Cison di Valmarino)
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