Cavaso Medaglia d’oro al Merito civile, il sindaco: “Dal passato il fuoco dell’amore, non le ceneri dell’odio”

“Non le ceneri dell’odio, ma il fuoco dell’amore: questo dobbiamo trasmettere noi e devono ereditare dal passato le nuove generazioni“. In queste parole, pronunciate dal sindaco Gino Rugolo con la voce rotta dall’emozione, risiede il senso profondo della giornata vissuta oggi, sabato, a Cavaso del Tomba.

Comune che ha ricevuto ufficialmente, con una cerimonia solenne alla presenza delle più alte autorità civili, militari e religiose del territorio, la Medaglia d’oro al Merito civile “per l’esempio estremo di sacrificio e virtù civiche nella lotta di liberazione del periodo bellico del settembre 1944“.

In quello che, a poco più di 80 anni di distanza, rimane tristemente noto come il “rastrellamento del Grappa“, parte dell’operazione Piave voluta dai nazifascisti per sradicare le sacche di resistenza che, in questo territorio, avevano deciso di riabbracciare i valori umani e contadini, opponendosi alla barbarie.

Ne pagarono il prezzo più alto tra gli altri, con il sacrificio della loro vita, 13 cittadini di Cavaso del Tomba, barbaramente uccisi dal nemico. Tredici martiri, come ricorda anche l’omonima piazza del paese, tra cui c’erano anche cinque Carabinieri.

Da qui un ponte ideale con l’attualità e con la tragedia di Castel d’Azzano, nel veronese, dove sono morti tre militari i cui funerali di Stato sono stati celebrati proprio ieri, venerdì, a Padova. Era lì il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, così com’era oggi a Cavaso per consegnare la medaglia d’oro al Comune a cui lo legano anche ricordi personali e di famiglia.

“Sono onorato di aver partecipato oggi al conferimento della Medaglia d’oro al merito civile al Comune di Cavaso del Tomba, è stata per me una grande emozione – ha affermato Fontana -. Queste terre di valori profondi hanno combattuto per la libertà pagando un elevato tributo di sangue. La sfida che abbiamo di fronte oggi, purtroppo, è di non dover più dare per scontato valori come libertà e democrazia”.

E dopo aver ricordato come “Cavaso sia stata per due volte fronte di guerra, sia nel primo che nel secondo conflitto mondiale”, il primo cittadino si è visibilmente commosso nel ricordare le atrocità subite dai 13 martiri del paese.

Alla cerimonia, cominciata con la deposizione di una corona di fiori al Monumento ai Martiri della Libertà, in piazza della Vittoria, ha preso parte anche una delegazione del comune bavarese “gemello”, Volkenschwand. Poi, da piazza della Vittoria, è partito il corteo che, con la banda, ha sfilato fino al Municipio, in piazza 13 Martiti.

Qui c’è stata infine la scopertura, con tanto di benedizione, della lapide commemorativa. E, a chiudere una mattinata densa di emozioni, la cerimonia ufficiale di consegna della medaglia e gli interventi delle autorità in piazza Benedettini.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza
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