Ieri, mercoledì, il suo 39esimo compleanno. Questa mattina, dopo che ne era stata già dichiarata la morte cerebrale, la decisione dei familiari di autorizzare il termine del supporto vitale, con la dichiarazione ufficiale del decesso.
Un destino davvero tragico e beffardo quello di Mario De Marchi, colpito al volto lo scorso 11 ottobre durante la sagra a Fontigo di Sernaglia della Battaglia. Ad aggredirlo, al culmine di un diverbio, un 62enne che ora dovrà rispondere dell’accusa di omicidio preterintenzionale. Ma le indagini dei Carabinieri sono ancora in corso per definire con precisione contorni e responsabilità di un episodio dall’esito purtroppo così drammatico.
A far comunque festa a Mario, ieri, sono stati gli amici di sempre, quelli dell’Osteria da Caramea, in via Piave, locale che si trova a pochi passi dall’abitazione dove la vittima viveva con il papà Claudio, a Caerano di San Marco. La mamma di Mario era scomparsa circa due anni fa, lasciando in lui un grande vuoto, da cui aveva faticato a riprendersi. La sorella Tania, sposata e con un figlio, vive altrove.
Anche oggi, fuori dal locale (chiuso per lutto) che per Mario era una “seconda casa“, si possono vedere i palloncini colorati messi dagli amici di sempre, con due grandi cartelli: “Forza Mario” e “Auguri 39 Mario“. Un modo per festeggiare comunque il suo compleanno, anche se lui ormai non c’è più.
Tanti i ricordi dedicati al 39enne, che in paese era molto conosciuto, essendo parte attiva in molte associazioni: dalla Pro Loco, all’Avis, al Gruppo locale degli Alpini. E poi le parole del cugino, Valerio Torresan, testimone diretto dell’aggressione, che ha ricordato così Mario: “Eravamo come fratelli, siamo cresciuti insieme, non si meritava una fine così”. Poi la voce, comprensibilmente, gli si spezza per la commozione.
Anche Giuseppe Spagnol, presidente della Pro Loco di Caerano, conosceva molto bene Mario, che lavorava in una officina meccanica a Guarda: “Era sempre in prima linea, solo un mese fa aveva fatto una gita dove tutti erano felici e sorridenti – ha spiegato -. Poi noi abbiamo fatto anche tante iniziative per il sociale e lui non si tirava mai indietro dando sempre il meglio di sé. Adesso ci troveremo e vedremo come salutarlo al meglio in occasione del funerale”.


“Mario era Mario“, ha provato a dire il capogruppo degli Alpini, Claudio Tedesco, prima che la voce gli si strozzasse in gola per la commozione. “Era un ragazzo speciale, soprattutto nel volontariato – ha rammentato Luciano Foscarini, anche lui degli Alpini di Caerano – Il tempo libero che aveva l’ha sempre dedicato agli altri. Lascia in tutti un grande vuoto, perché lui c’era sempre”.
“Era un aggregato, per noi era un ‘alpinetto’, il nostro ‘bocia’ – ha chiosato Tedesco – Noi faremo la cerimonia alpina per lui, con i nostri gagliardetti. Questo sarà il nostro saluto”.


Mario era anche un avisino, che come ultimo gesto di altruismo verso il prossimo aveva deciso di donare gli organi. Una generosità, la sua, che sta già salvando la vita a quattro persone. “In questa uggiosa giornata autunnale, certe notizie fanno ancora più male – è il ricordo dell’Avis Caerano -. Ci sono assenze che fanno rumore più di tante (troppe, a volte) parole: la tua perdita, Mario, ci spiazza e ci lascia l’amaro intorno. Ci resta il tuo esempio: animo gentile, vivo e forte, il tuo esserci e il tuo rispondere con disponibilità e altruismo a molti nostri sms di ‘emergenza’, molti pazienti ti sono grati per questo! Grazie per il tempo che ci hai dedicato, che la terra ti sia lieve. Un abbraccio ad amici e familiari”.
“Era benvoluto da tutti in paese, perché era proprio un ‘buono’ – il ricordo di Andrea Barra del Basket Caerano -. E’ incredibile e assurdo che una cosa del genere sia successa proprio a uno come lui, non riusciamo proprio a capacitarci”.
Al dolore della comunità si sono poi aggiunte le parole della sindaca, Francesca Altin: “Un profondo dolore oggi ha colpito la nostra comunità: la morte di Mario De Marchi ci lascia attoniti e senza parole. La violenza, sotto qualsiasi forma, non deve mai trovare posto nelle nostre azioni e deve essere sempre condannata. Mario era un’anima gentile, il suo viso era sempre sorridente ed il suo spirito di servizio verso la comunità lo contraddistingueva, fino alla fine. Le più sincere condoglianze a papà Claudio ed alla sorella Tania. Che la terra ti sia lieve, dolce Mario”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Alessandro Lanza e per concessione della famiglia. Video: Alessandro Lanza)
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