“Ora vola lassù”: più di 300 per l’addio a Riccardo, precipitato sulle sue montagne

“Ora contempla i suoi monti da un’altra prospettiva. E lo fa insieme al Creatore”. Quelle montagne che Riccardo De Anna, il 36enne precipitato per 80 metri sulle Torri di Neva, durante una cordata, tanto amava e dove purtroppo domenica scorsa ha trovato la morte.

Erano in tanti oggi, oltre 300 persone tra amici, parenti e semplici conoscenti, a dargli l’ultimo saluto nel Duomo di Montebelluna. “La montagna era la sua passione – ha esordito nella sua omelia il vicario parrocchiale, don Riccardo Marchiori -. Vette che portano l’immagine di Dio, luoghi verso i quali il cuore si innalza contemplando la bellezza del Creato”.

“Certo, oggi qui viviamo un distacco doloroso, ma dobbiamo cercare di far prevalere la beatitudine sul pianto – ha proseguito il sacerdote -. Quella stessa beatitudine che era stata annunciata da Gesù sul monte. Ascoltando la storia di Riccardo, non a caso, ho pensato subito a ‘beati i puri di cuore perché vedranno Dio’. E lui era proprio così, un puro di cuore con tante passioni (la bici, il triathlon, e infine l’arrampicata), un lavoro, quello del massaggiatore e fisioterapista, che lo portava ad accogliere gli altri, e un carattere sempre disponibile, generose e altruista. E faceva tutto in punta di piedi. Per cui vi lascio un consiglio: custodite questi preziosi ricordi di lui nel vostro cuore, perché nell’amore nulla è perduto, tutto è salvato”.

Un invito rivolto soprattutto ai suoi cari: mamma Ornella, le sorelle e la fidanzata Francesca. E proprio la sorella maggiore, Monica, ha letto a fine cerimonia un suo ricordo del fratello scomparso: “Tra di noi c’era una grande differenza di età e anche una distanza geografica non indifferente – le sue parole -. Eppure avevamo costruito un rapporto magnifico, caratterizzato da un senso profondo di unità. Eri delicato e buono, mi hai fatto sempre sentire il calore del tuo cuore e, insieme a te, mi sentivo sempre tranquilla e serena. Avevamo anche la stessa visione della vita, con lo stesso desiderio di autenticità. Ora ti accoglierà il nostro papà (Giovanni, scomparso tempo fa ndr); resterai sempre nel mio cuore”.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Alessandro Lanza)
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