L’inaugurazione della nuova scuola primaria “Gianni Rodari” di Col San Martino è stata una giornata di grande emozione per l’intera comunità di Farra di Soligo. Domenica mattina, tra il suono dell’Inno d’Italia eseguito dal corpo bandistico di Moriago della Battaglia e le voci dei bambini che hanno cantato e recitato poesie, si è celebrata l’apertura ufficiale di un edificio che segna la rinascita di un luogo simbolo del paese.
Durante la cerimonia, gli alunni e le insegnanti hanno proposto due canti e la “Filastrocca dell’amicizia” di Gianni Rodari, a cui è intitolata la scuola, trasformando l’inaugurazione in una festa di comunità. Il momento è stato accompagnato dai saluti dell’amministrazione comunale e dai ringraziamenti rivolti alle associazioni e ai Comuni limitrofi che hanno condiviso questo importante traguardo.
Il nuovo plesso nasce dove sorgeva la storica scuola costruita nel dopoguerra, tra il 1948 e il 1950. Nel corso dei decenni, l’edificio aveva subito varie modifiche e ampliamenti, ma nel 2012, a seguito di verifiche tecniche, era stato dichiarato parzialmente inagibile. Da allora, gli studenti avevano frequentato le lezioni in moduli prefabbricati, una soluzione provvisoria che si è protratta per anni. Solo nel 2019, con la nuova amministrazione guidata dal sindaco Mattia Perencin, si è riusciti a sbloccare le risorse e a pianificare la costruzione di una nuova scuola moderna ed efficiente.
Il progetto, dal valore complessivo di 4,4 milioni di euro, è stato reso possibile grazie a un finanziamento statale di 3,1 milioni di euro e a un intenso lavoro di squadra tra Comune, Regione e Ministero dell’Istruzione. I lavori sono iniziati nel novembre 2023 e, in appena 18 mesi, l’edificio è stato completato in tempo per accogliere gli studenti all’inizio dell’anno scolastico.


“È stata un’emozione davvero grande – ha dichiarato Perencin –. Realizzare una scuola è il sogno di ogni amministratore, ma non è una cosa che capita tutti i giorni. Oggi è una giornata storica per Col San Martino: in soli 18 mesi abbiamo restituito agli studenti e alle famiglie un luogo sicuro, moderno e accogliente. Ringrazio l’impresa, la direzione lavori e l’ufficio tecnico per l’impegno straordinario che ha permesso di raggiungere questo traguardo”.
Il sindaco ha poi raccontato un gesto dal forte valore simbolico: “Durante la demolizione del vecchio edificio ho recuperato la vecchia campanella tra le macerie. L’ho custodita nel mio ufficio per mesi e oggi l’ho riconsegnata alla dirigente scolastica: è il simbolo del tempo che passa, delle lezioni che iniziano e delle ricreazioni che fanno sorridere i bambini. È il suono della memoria e della rinascita”.
La nuova scuola è un edificio NZEB (Nearly Zero Energy Building), costruito con materiali ecocompatibili e dotato di sistemi fotovoltaici, riscaldamento e raffrescamento a pavimento, isolamento acustico e ventilazione meccanica controllata, che garantisce un ricambio costante dell’aria e una migliore qualità ambientale nelle aule.


A spiegare nel dettaglio le caratteristiche tecniche è intervenuto anche l’ingegnere Paolo Zanesco, insieme a Carlotta Creuso dell’impresa Nasa, sottolineando l’elevato livello di sicurezza e sostenibilità dell’edificio.
La dirigente scolastica Ivana De Luca, alla guida dell’istituto da meno di un anno, ha espresso profonda gratitudine verso la comunità: “Sono arrivata da poco, ma mi sono sentita subito accolta con calore e collaborazione. Dopo dieci anni di reggenze, c’era un grande desiderio di stabilità e di una nuova scuola. Abbiamo lavorato insieme per riuscire ad aprire la prima classe del nuovo plesso, con 21 bambini, un numero che non si vedeva da tempo. È stato un segno di fiducia, anche da parte delle famiglie dei comuni vicini. Questa è una promessa mantenuta”.
La dirigente ha poi raccontato la corsa contro il tempo per ultimare i lavori interni: “Il laboratorio di informatica che oggi vedete così ordinato è stato allestito fino a tarda sera nei giorni precedenti l’inaugurazione. È stato uno sforzo collettivo e ringrazio di cuore il Comune, i docenti e tutti i collaboratori. Ai bambini auguro di vivere la scuola come una gioia quotidiana, non solo come fatica: la scuola è un luogo dove si cresce insieme, si impara, si sogna”.
L’inaugurazione si è conclusa con le parole di ringraziamento e incoraggiamento rivolte ai più piccoli, veri protagonisti della giornata, e con la promessa che la nuova scuola Rodari non sarà soltanto un edificio moderno, ma il cuore pulsante della comunità di Col San Martino — un luogo dove la conoscenza, l’amicizia e la memoria continueranno a intrecciarsi ogni giorno.
(Autrice: Mihaela Condurache)
(Foto e video: Mihaela Condurache)
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