Alla scoperta di Palazzo Vaccari: nuovo palazzo municipale di Pieve di Soligo

Nel cuore di Pieve di Soligo, un edificio dalle solide radici storiche torna a splendere quale fulcro della vita cittadina: si tratta di Palazzo Vaccari, la rinnovata sede municipale che restituisce agli abitanti un “luogo di comunità” dopo anni di oblio. L’inaugurazione, tenutasi il 26 settembre 2021, è stata l’occasione per segnare una rinascita simbolica per la cittadina trevigiana

La storia dell’edificio nel quale oggi si svolge l’attività amministrativa comunale affonda le proprie radici nel lontano 26 dicembre 1876, quando fu inaugurato come scuola dallo stesso sindaco di allora e dal soprintendente scolastico. Quel complesso ha sostenuto per generazioni la formazione dei giovani pievigini, fungendo da scuola e presidio culturale del territorio, finché un progressivo stato di abbandono lo aveva relegato all’ombra—“gli anni dell’oblio”, come sintetizzato dal sindaco aggiornando questa restituzione alla cittadinanza.

Il progetto di recupero ha così dato vita a una trasformazione delicata e attenta: l’edificio ritorna ad accogliere la comunità, ma senza rinunciare alla memoria del luogo. Unisce storia, architettura e funzione pubblica in un solo “contenitore” vivo: un edificio pensato per essere vissuto ancora, dopo essere stato scritto da tante generazioni prima.

La cerimonia di apertura è stata un momento collettivo intenso: partendo dalla Piazza Vittorio Emanuele II, il corteo istituzionale si è mosso verso il Duomo, al Monumento ai Caduti e poi infine al nuovo municipio, coinvolgendo associazioni locali, volontari, cittadini e autorità regionali e nazionali. Il sindaco ha ricordato come l’edificio, nella sua funzione originaria, abbia accompagnato intere generazioni di pievigini: «in questo palazzo generazioni di studenti sono cresciute… oggi gli anni dell’oblio terminano e con orgoglio siamo qui per restituire alla cittadinanza questo edificio». Il ministro intervenuto ha sottolineato come l’edificio abbia attraversato momenti fondamentali della storia d’Italia, testimone dell’Unità, delle guerre mondiali e dello sviluppo del Veneto.

Visitare Palazzo Vaccari significa innanzitutto soffermarsi sull’esterno e sul contesto urbano: il frontone, la facciata solida che affaccia sulla piazza, l’edificio che riemerge come simbolo civico. Entrando, la sala consiliare e gli ambienti interni restituiscono la cura del recupero, l’intento di combinare funzione pubblica e bellezza architettonica. Al piano terra e nei piani superiori si trovano ambienti rinnovati, ma mantenuti in continuità con la storia del luogo, come ricordato durante i discorsi inaugurali.

Percorrendo il cortile retrostante, l’area dedicata ai cittadini, gli spazi pubblici esterni, si percepisce come il municipio non sia solo una sede amministrativa ma uno spazio di incontro e partecipazione. È un invito a fermarsi davanti alle finestre che guardano la piazza, a osservare il dialogo tra l’edificio e il tessuto urbano circostante, e a riflettere su quanto il patrimonio architettonico e comunitario possano essere parte attiva della vita quotidiana.

Per chi visita Pieve di Soligo, Palazzo Vaccari rappresenta un tassello significativo della storia della città: il passaggio da scuola storica ad edificio civico simbolizza il legame tra educazione, comunità e amministrazione locale. Attraverso il suo recupero, il palazzo diventa emblema del rinnovamento, della partecipazione e della cura del proprio ambiente urbano.

Inoltre, il fatto che l’inaugurazione abbia coinvolto non solo autorità ma anche musicisti, alunni, associazioni e cittadini sottolinea l’importanza sociale del luogo: è un’architettura al servizio della collettività, non solo uno spazio funzionale. La visita diventa quindi occasione per percepire un luogo vivo e dinamico, non fermo nella memoria ma proiettato verso il futuro della comunità.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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