La fontana dell’Arner: una passeggiata tra miti e sorgenti

Passeggiare da Valmareno alla fontana dell’Arner significa immergersi in uno dei percorsi più a8ascinanti e misteriosi della Vallata, un tragitto che intreccia natura, storia locale e antiche leggende. È un cammino che si svolge in silenzio, tra boschi fitti e radure improvvise, dove ogni passo sembra condurre a un ricordo del passato o a un segreto custodito per generazioni. L’atmosfera che accompagna il visitatore è quella tipica dei luoghi che hanno conservato intatta la propria identità, rimanendo fedeli al ritmo della natura e ai racconti che il tempo non ha cancellato.

Valmareno, con le sue case in pietra e la posizione protetta ai piedi delle montagne, è il punto di partenza ideale per questa passeggiata. Appena ci si inoltra lungo il sentiero, la presenza dell’acqua diventa un elemento costante: ruscelli, piccole sorgenti e l’umidità che avvolge la vegetazione disegnano un ambiente fresco e ombroso, dove muschio e felci si alternano alle radici a8ioranti dei grandi alberi. È un paesaggio che invita a procedere con calma, osservando ciò che si rivela gradualmente ai bordi del cammino.

Il percorso conduce presto verso una delle presenze naturali più suggestive del tragitto: il tasso, albero antico e maestoso, protagonista di racconti e timori che gli abitanti della zona si tramandano da anni. Considerato da molte culture un simbolo legato al confine tra vita e morte, il tasso è noto per la sua longevità e per la tossicità di gran parte delle sue parti. Qui, immerso nella quiete del bosco, appare come un guardiano silenzioso, un testimone immobile che osserva il passare delle stagioni e degli escursionisti. La sua presenza contribuisce a creare un’atmosfera sospesa, quasi fuori dal tempo, che rende il cammino carico di suggestione.

Poco distante, un altro albero leggendario arricchisce il percorso: quello che viene ricordato come “albero della morte”, così chiamato per la tradizione popolare che lo circonda. Le storie che lo riguardano si perdono tra racconti di anziani e memorie frammentarie, ma la sua fama ha contribuito a rendere questo tratto di sentiero uno dei più evocativi della zona. Camminare tra questi alberi significa entrare in un territorio in cui natura e mito si confondono, o8rendo al visitatore un’esperienza unica, fatta di silenzi profondi e di riflessioni spontanee.

Proseguendo lungo il percorso, la vegetazione si apre progressivamente fino a rivelare la fontana dell’Arner, meta finale della passeggiata. Si tratta di una sorgente d’acqua limpida e fresca, incastonata tra pietre e radici, dove un tempo gli abitanti venivano ad abbeverare gli animali e a rifornirsi per la vita quotidiana. L’acqua scorre ancora oggi con la stessa regolarità, creando un suono lieve e continuo che invita a una sosta. È un luogo semplice ma ricco di fascino, perfetto per sedersi qualche istante e lasciarsi avvolgere dall’ambiente circostante.

Il ritorno verso Valmareno permette di rivedere il percorso con occhi diversi, consapevoli della stratificazione di natura e memoria che caratterizza questi luoghi. La passeggiata alla fontana dell’Arner non è soltanto un itinerario naturalistico, ma un modo per entrare in sintonia con un territorio che custodisce misteri, simboli e racconti profondamente legati alla storia della comunità. È un invito a conoscere Follina attraverso i suoi boschi più silenziosi, dove ogni albero, ogni sorgente e ogni pietra sembra avere una storia da sussurrare a chi sa ascoltarla.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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