Nel centro di Vittorio Veneto, la tappa al Museo della Battaglia offre un’esperienza che unisce memoria storica, tecnologia e accessibilità. Il museo, già noto per la sua ricca collezione sulla Battaglia di Vittorio Veneto (1918) e la vita durante la Grande Guerra, ha recentemente inaugurato un nuovo allestimento che punta a rendere la visita più coinvolgente e fruibile da tutti.


All’ingresso del museo, il visitatore viene accolto da postazioni con visori di realtà virtuale e schermi touchscreen: un’introduzione moderna a un percorso che prima di tutto racconta fatti, volti e reperti della Grande Guerra. Grazie a un progetto finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con un budget di oltre 300 mila euro, il museo ha realizzato interventi mirati all’abbattimento delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali.


Le nuove tecnologie non sono un semplice “gadget”: i visori permettono di immergersi in centinaia di fotografie stereoscopiche della collezione del fotografo Luigi Marzocchi, rielaborate per offrire anche ai giovani e alle scolaresche un approccio più intuitivo e accattivante alla storia. Allo stesso modo, gli schermi touchscreen sono stati posizionati in modo da garantire accessibilità anche a chi si muove in carrozzina, con contenuti video, audio e sottotitoli pensati per chiunque


Proseguendo all’interno del museo, si attraversano le sezioni che raccontano la vita in trincea, l’occupazione austro-ungarica, la Battaglia stessa e quel passaggio dal conflitto al mito. L’ambientazione è valorizzata – ora ancora di più – da un allestimento che punta non solo alla conservazione dei reperti, ma alla loro “narrabilità”. Chi visita è invitato a soffermarsi davanti a oggetti che trasmettono la concretezza della guerra: armi, equipaggiamenti, fotografie d’epoca, ma anche momenti quotidiani di quel tempo, grazie alle interfacce digitali che “mettono in moto” il racconto. Le tecnologie diventano dunque ponte-strumento fra passato e presente, senza oscurare il rispetto della memoria.


Se vi trovate a Vittorio Veneto, concedersi una fermata al Museo della Battaglia significa fare qualcosa di più che vedere reperti: significa ascoltare storie, evocare contesti, sperimentare la storia con modalità che sorprendono per modernità. È perfetto anche per chi viaggia con famiglie o gruppi misti, grazie agli strumenti interattivi e all’impegno per l’accessibilità. Inoltre, poiché il museo si trova in pieno centro storico, può essere combinato con una passeggiata fra le vie di Ceneda e Serravalle, magari in pausa caffè o gelato, per trasformare la visita in una mezza giornata dedicata alla scoperta.


Arrivate con un po’ di anticipo per godervi con calma ciascuna postazione digitale: meglio mettere da parte lo smartphone per qualche tempo e concedersi di “usare” il visore o lo schermo come se fossero parte della narrazione. Portate con voi un auricolare se volete sfruttare appieno la componente audio. E se siete accompagnati da bambini o adolescenti, evidenziate che la tecnologia non è un diversivo, ma un mezzo per capire più in profondità: potrebbe rendere la visita più significativa anche per loro.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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