Posto di blocco, addio patente e libretto

Dal 1.06.2025, i controlli stradali si baseranno principalmente sul CED (Centro Elaborazione Dati del Ministero dell’Interno), un sistema digitale che permette alle Forze dell’Ordine di verificare in tempo reale le informazioni su veicoli e conducenti, rendendo il controllo manuale di patente e libretto meno frequente.

Centro Elaborazione Dati del Ministero dell’Interno – Il CED (Centro Elaborazione Dati del Ministero dell’Interno) ha un impatto significativo e generale sui controlli stradali in Italia, modificando principalmente la modalità con cui gli agenti verificano la regolarità di veicoli e conducenti.

Punti chiave del suo impatto:

– verifica digitale e in tempo reale. Il controllo avverrà principalmente tramite il codice CED. Questo sistema è descritto come un gigantesco archivio digitale o una banca dati centrale utilizzata da Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale. Permette, inserendo la targa del veicolo o il nome del conducente, di ottenere subito informazioni aggiornate e in tempo reale. Queste informazioni includono lo stato del veicolo, l’assicurazione (se è stata pagata), la revisione (se è stata fatta e se è in regola), le sospensioni, la validità della patente, e se ci sono fermi amministrativi;

– rendere superfluo il controllo cartaceo tradizionale. L’accesso immediato e in tempo reale a queste informazioni tramite il CED rende il controllo fisico dei documenti cartacei superfluo nella maggior parte dei casi. Le informazioni sono “già nei tablet degli agenti”;

– cambiamento nella richiesta di documenti fisici. A partire dal 1.06.2025, durante i posti di blocco, gli agenti tenderanno a smettere di chiedere patente e libretto in formato cartaceo. Questo non significa che i documenti non servano, ma piuttosto che gli agenti “li vedono già” attraverso il sistema digitale;

– non è un’abolizione dei documenti fisici. Sebbene gli agenti utilizzino il CED, la patente e il libretto devono comunque essere sempre tenuti in auto. Sono necessari se il sistema è offline, se ci sono incongruenze nei dati, o se l’agente li richiede per qualsiasi motivo. Non portarli con sé, anche se tutto il resto è in regola, comporta una multa da 42 euro a 173 euro. Quindi, i documenti non sono stati aboliti, ma la loro funzione nei controlli è cambiata;

– enfasi sulla regolarità dei dati nel sistema. Il sistema CED “non guarda in faccia a nessuno” e verifica con precisione i dati. Se il CED segnala irregolarità come la revisione scaduta o la circolazione con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo, scattano sanzioni severe. Ad esempio, revisione scaduta comporta multe da 173 euro a 694 euro e potenziale fermo del mezzo in caso di recidiva; circolare con un veicolo già sottoposto a fermo comporta multe da 1.984 a 7.937 euro e sequestro immediato dell’auto.

In pratica, l’impatto generale del CED è quello di trasformare i controlli stradali, rendendoli più rapidi ed efficienti per le forze dell’ordine grazie all’accesso digitale e in tempo reale alle informazioni. Questo spostamento dal controllo cartaceo al controllo digitale sottolinea l’importanza per i cittadini di assicurarsi che i propri dati (revisione, assicurazione, bolli) siano sempre aggiornati e corretti nei database ufficiali, poiché il sistema li verificherà con precisione. Tuttavia, la necessità di portare con sé i documenti fisici permane come obbligo legale e per gestire eventuali eccezioni o malfunzionamenti del sistema digitale. Questo sistema è il presente e si prevede diventerà lo standard futuro in tutta Italia.

(Autore: Cinzia De Stefanis – Sistema Ratio)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Foto di proprietà di Dplay Srl)
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