Tutto in ordine

Le colline Unesco

Sembrerebbe un dato scontato dalla parti di casa nostra, ma proprio scontato non è, al punto che sono in tanti i visitatori e turisti a complimentarsi con i residenti. In molti luoghi della Marca Trevigiana, specialmente quelli più ameni e accoglienti dal punto di vista paesaggistico, risaltano la cura del verde, la pulizia degli spazi esterni alle abitazioni e agli edifici, la presa in carico metodica ed efficace di orti e giardini, la sistemazione delle aree pubbliche di passeggio e di svago, la manutenzione dei percorsi e dei cammini interni ed esterni ai centri abitati.

Insomma, la sensibilità ecologica e l’amore al decoro fanno ancora notizia, in un mondo che in certi casi parrebbe invece concedere troppo ai comportamenti poco virtuosi ed esemplari nel campo della tutela ambientale e della salvaguardia del creato. Ci possiamo accorgere di queste felici abitudini nei comportamenti di persone e famiglie durante le passeggiate diventate certamente più frequenti durante la stagione estiva: sorprendono, stupiscono, entusiasmano gli angoli ben curati, le aree e i recinti che delimitano fiori, alberi e frutti di pregio, le viste che si posano sui architetture naturali realizzate al meglio e costantemente seguite con passione e precisione. Certo, la loro consueta presenza nel paesaggio nostrano rischia di passare inosservata per gli abitanti, che hanno nel loro “dna” una solida attitudine, importante e positiva, nei riguardi di tutto quello che compone il rispetto per gli assetti della terra. Per loro, fanno invece notizia, in negativo, e sono messi all’indice gli usi e costumi che vanno in una direzione contraria, che non rispettano l’ordine e la pulizia, che non esprimono amore e tutela per la componente verde del privato e della comunità.

A stupirsi più di tutti dell’immagine di bellezza corale, pubblica e privata, del territorio sono comunque i turisti, che giungono sempre più numerosi in particolare nell’area delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, oggi Patrimonio dell’Umanità Unesco. I complimenti si sprecano, le congratulazioni sono convinte e vivissime, l’ammirazione viene esplicitata in tanti modi. Nei loro discorsi ai proprietari e ai responsabili delle istituzioni “virtuose” in questo settore, fanno presente che a partire dalle grandi città il decoro urbano langue, fa fatica, non è nelle corde di troppi residenti, e che quindi il contatto con le prassi felici fanno davvero piacere agli occhi e allo spirito.

Un altro mondo, quello di Marca – affermano  soddisfatti – perché espressione a loro giudizio di una cultura di armonia, di equilibrio e di preservazione del creato che fa onore a chi la mette in pratica quotidianamente, con costanza, con rigore, con pazienza, con tenacia, con intensa laboriosità con gusto estetico, con attaccamento autentico alle tradizioni, con legittimo orgoglio di comunità.

Le cose in ordine fanno piacere, come detto, a tutta la nostra persona, nella sua componente fisica e spirituale, perché abitare la bellezza suscita in generale sentimenti di bene, pensieri di armonia e di equilibrio, visioni e prospettive di fiducia e di ottimismo  sulle sorti della vita di tutti, sul disegno complessivo di bene comune. E’ come una carta d’identità, un carattere distintivo, un veicolo per l’ospitalità: si sta dentro una comunità con questo senso speciale di appartenenza, mediante il quale curare la sostanza e l’immagine dell’ambiente di vita non può che generare occasioni e prospettive concrete di benessere, di qualità della vita, di aspirazione a un autentico progresso morale e materiale. Il messaggio, dunque, diventa il seguente: vale la pena amare la natura, a cominciare dai giardini e degli orti delle case private e fino ai parchi pubblici, non a caso cresciuti nel numero e nella qualità in questi anni, e ai cammini e sentieri tra boschi e prati: diventa un unico, grande mosaico di bellezza e di cultura del paesaggio che testimonia il grado di civiltà di un popolo, e la sua propensione verso un’idea e uno stile di condivisione delle ricchezze naturali ricevute in dono.

E’ un senso di pulizia, di cura, di ordine che contagia in positivo, che suscita emulazione, che incoraggia a comportamenti virtuosi in linea con il sentire diffuso dei residenti nella comunità, anche quando questi si traducono in una serie di interventi operativi immediati di ripristino e di sistemazione nel caso di danni al territorio dovuti al maltempo, così come verificatosi nelle scorse settimane.

Essi stessi dimostrano anima e cuore per la cura del creato nei fatti concreti, non a parole, e diventano “testimonial” di un approccio di grande valore ed efficacia alle complessive tematiche ambientali. In questo senso, parlano con chiarezza i comuni ”ricicloni” di Marca in cima alle classifiche nazionali, i record della raccolta differenziata, le sanzioni per gli ecovandali, le giornate ecologiche, il volontariato organizzato che spende per la cultura pratica e solidale del riciclo e del riuso dei beni.

Insomma, si cerca di mettere tutto in ordine, e l’eloquenza delle realizzazioni di ogni giorno fa comprendere che la strada è segnata, giusta, innovativa e moderna, e in questa si saldano etica, estetica ed economia, e la riconoscibilità al meglio di un popolo, dei suoi valori e della sua immagine. Nel segno della bellezza, della gratitudine e della fiducia in un nuovo umanesimo fatto di armonia fra persona, comunità e natura.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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