Inaugurata oggi, giovedì, a Palazzo Foscolo, a Oderzo, la mostra “Un ragazzo d’oro. Paolo Rossi & the football legends“.
All’apertura sono intervenuti il presidente della Fondazione Oderzo Cultura, Roberto Costella, la sindaca della Città di Oderzo, Maria Scardellato, Giovanni Gabatel, presidente dell’Associazione Insieme per Vincere, Antonio Cabrini, campione del Mondo FIFA 1982, Gianluca Zambrotta, campione del Mondo FIFA 2006, Abraham Klein, arbitro di Italia-Brasile 1982, Alberto Zacchetti Ceriani, Fondatore di Memorabid, Marco Schembri, direttore della mostra e Federica Cappelletti, moglie di Paolo Rossi e presidente della Lega Seria A Femminile.
L’esposizione, organizzata da World Camp International e Memorabid, la principale casa d’aste in Europa dedicata ai collectibles, è stata voluta e promossa dall’Associazione Insieme per Vincere e dalla Fondazione Oderzo Cultura per i valori da essa promossi.
Passione, sacrificio e lealtà: il calcio di Paolo Rossi rappresenta non solo un gioco, ma una scuola di vita, dove i giovani imparano il valore dell’impegno, del rispetto e del lavoro di squadra. Attraverso il suo esempio, questa mostra vuole ispirare nuove generazioni, portando scuole e settori giovanili a riscoprire i veri valori dello sport, quelli che trasformano un semplice sogno in una grande realtà, dentro e fuori dal campo.
Gli spazi espositivi ripercorrono l’intera vita di Paolo Rossi: dagli esordi, alla conquista del titolo di Campione del Mondo nel 1982, fino alla sua dimensione più personale e umana. Grazie a Memorabid, sono presentati al pubblico oggetti unici, come le maglie appartenute ad alcune tra le più grandi leggende del calcio.
In omaggio al territorio, inoltre, una sezione è dedicata al campioni opitergini Gianfranco Zigoni, Renato Faloppa e Ivan Gregori.
La mostra ospita al suo interno un progetto di Realtà Virtuale che darà ai visitatori la possibilità di rivivere i tre goal segnati da Rossi contro il Brasile seduti nelle tribune del vecchio Stadio Sarrià di Barcellona. Solo fino al 22 settembre sarà esposta a Palazzo Foscolo l’opera luminosa “Pablito”, firmata dall’artista Marco Lodola.


Un connubio di sport, cultura e beneficenza. Il biglietto di ingresso alla mostra – dal valore simbolico di 5 euro a persona e con cui si potrà visitare anche l’intera offerta museale del polo opitergino (le collezioni di Palazzo Foscolo con la GAMCO, la Collezione Attilia Zava – Museo del vetro d’artista, una selezione di opere di Alberto Martini e il Museo archeologico “Eno Bellis”) – è stato pensato come un’opportunità per lasciare un segno: il ricavato oltre a sostenere le attività di tutela e valorizzazione dell’arte e della cultura promossi da Fondazione Oderzo Cultura, sarà in parte devoluto alla Fondazione Paolo Rossi a sostegno dei diversi progetti a scopo benefico da essa promossi che offrono opportunità e supporto a giovani talenti e persone in situazioni svantaggiate.


Tra le curiosità emerse durante l’inaugurazione di stamattina, quella mostrata proprio da Klein, l’arbitro della mitica partita Italia-Brasile 1982, che ha mostrato per la prima volta in assoluto la monetina di quello storico match, che vide proprio Pablito (nomignolo affibbiatogli dal compianto giornalista Giorgio Lago) quale imprendibile mattatore.
“Non è sempre facile rappresentare uomini come Paolo, che hanno incarnato così tanti valori divenuti ormai patrimonio collettivo – ha spiegato nel suo intervento Federica, la moglie – Ma il bello è continuare a riuscire a trasmetterli alle nuove generazioni. Devo molto a Paolo, lui era luce e mi ha insegnato tanto”.


“Ci siamo frequentati per una vita e ho avuto la fortuna di conoscere Paolo anche e soprattutto fuori dal campo – ha sottolineato invece Antonio Cabrini, che con Pablito condivise a lungo la stanza ai tempi della Nazionale – In quelle occasioni non si parlava quasi mai di calcio, ma di altro e lui era una vera e propria ‘macchietta’. Amato da tutti, disponibile con tutti. Ricordo quando mi diceva: ‘Questo per noi non è un lavoro, ma un sogno che si è realizzato’. Era vero”.
Concetto ribadito anche da Gianluca Zambrotta: “Prima del campione, c’era l’uomo, ovvero una persona eccezionale che ha lasciato in tutti un segno profondo”.


La mostra resterà aperta dal 12 settembre al 12 ottobre dal martedì al venerdì con orario 10-13 e 14.30-18, sabato e domenica 15-19. Per i gruppi oltre le 10 persone è fortemente consigliata la prenotazione scrivendo a prenotazioni@oderzocultura.it. Info: https://www.oderzocultura.it/paolo-rossi/
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto e video: Alessandro Lanza)
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