Il Piano dei Bacini Idrici Multifunzionali, promosso congiuntamente da ANBI (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari) e Coldiretti, ha raggiunto una importante svolta: è stato firmato il decreto che approva lo stralcio 2025 del Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza nel Settore Idrico (PNIISSI), segnando quello che ANBI definisce “un punto di svolta nelle politiche dell’acqua”.
Nella funzione ambientale di Terranostra, condividiamo l’impegno della Coldiretti sulla gestione delle risorse idriche, unendoci all’appello già lanciato in occasione della “Giornata Mondiale dell’Ambiente” del 5 giugno: “Il piano invasi è una priorità per il Paese”. Ricordiamo che il 27 dicembre 2024 è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di adozione del PNIISSI (GU n. 302 del 27.12.2024), predisposto ai sensi dell’art. 1, comma 516, della legge 27 dicembre 2017, n. 205. Il 25 marzo 2025 è stato dato il via libera al primo stralcio della programmazione di interventi previsti dal PNIISSI.
Sono 19 le Regioni coinvolte per un importo della realizzazione dei lavori che supera i 917 milioni di euro, mentre l’importo della progettazione è pari a circa 36 milioni di euro, per un finanziamento totale di oltre 954 milioni di euro. La firma del decreto, che approva lo stralcio 2025 del Piano Nazionale di Interventi Infrastrutturali e per la Sicurezza nel Settore Idrico, ammonta a oltre 957 milioni di euro, rappresentando un incremento significativo degli investimenti rispetto al primo stralcio. “Il provvedimento è un concreto atto per migliorare la resilienza delle nostre comunità di fronte alle conseguenze della crisi climatica e ricordare la necessità di riaprire i termini di aggiornamento dei progetti ammessi nel P.N.I.I.S.S.I., cui non mancherà il contributo anche di quelli redatti in attesa del cosiddetto Piano Nazionale Bacini Idrici Multifunzionali, da noi proposto insieme a Coldiretti” dichiara Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI. Il Piano Nazionale Bacini Idrici Multifunzionali di Coldiretti-ANBI ha l’obiettivo ambizioso di realizzare 10.000 invasi medio-piccoli e multifunzionali entro il 2030, in zone collinari e di pianura. Il piano prevede 6.000 bacini aziendali – gestiti direttamente dalle aziende agricole e 4.000 bacini consortili – gestiti dai Consorzi di bonifica.
Sono 223 i progetti definitivi ed esecutivi, dunque immediatamente cantierabili, preparati da ANBI e Coldiretti. I nuovi bacini aumenteranno del 60% la capacità complessiva dei serbatoi esistenti, rappresentando un salto quantico nella capacità di accumulo idrico nazionale.
Il carattere innovativo del progetto risiede nella multifunzionalità dei bacini:
- Funzione irrigua – Riserva idrica per l’agricoltura durante periodi siccitosi
- Funzione potabile – Contributo al rifornimento idrico civile
- Produzione energetica – Installazione di impianti per energia rinnovabile
- Servizio ambientale – Creazione di ecosistemi per la biodiversità
- Funzione di laminazione – Contenimento delle piene durante eventi estremi
Dominga Cotarella, Presidente di Fondazione Campagna Amica e Terranostra: “Una grande proposta di futuro in grado di dare acqua potabile, produrre energia, rendere servizi ecosistemici, ambientali e irrigui, in particolare per le regioni del Sud più colpite dalla siccità.”Dominga Cotarella
I vantaggi degli invasi sono molti e rilevanti, contribuendo significativamente alla gestione sostenibile delle risorse idriche. Innanzitutto, l’acqua stoccata in grandi quantità garantisce forniture costanti ai canali irrigui, fondamentale per l’agricoltura soprattutto durante i periodi di scarse precipitazioni. Inoltre, gli invasi spesso diventano veri e propri hotspot di biodiversità, ospitando pesci e attirando uccelli, contribuendo così alla conservazione degli ecosistemi locali. Le acque degli invasi, poi, sono acque di superficie, cioè non richiedono processi di prelievo che vadano in profondità nel terreno, evitando potenziali impatti negativi sull’ecosistema sotterraneo. I bacini idrici, nel caso siano connessi alle dighe, giocano inoltre un ruolo chiave nella riduzione delle piene, aiutando a prevenire alluvioni e a mitigare i rischi associati ai fenomeni atmosferici estremi.
Risorse idriche | Vademecum risparmio acqua
Oggi tratteniamo soltanto il 12% dell’acqua piovana. Nei prossimi 15/20 anni l’obiettivo è di
arrivare ad una capacità di trattenere l’acqua del 50%, in linea con gli altri Paesi del sud
d’Europa (Francia al 36%) I primi quattro mesi del 2025 sono stati i più caldi di sempre, con 1,47 gradi in più rispetto alla media storica, secondo i dati Isac Cnr, che salgono a +1,50 al Sud, e, solo negli ultimi tre
anni, il cambiamento climatico è costato 20 miliardi all’agricoltura. Le cause sono note: la mancanza di piogge, le temperature elevate e lo spreco delle risorse idriche anche a causa della scarsa manutenzione degli impianti (per esempio, le 526 grandi dighe iscritte nel Registro italiano, la cui età media è di 65 anni, per il 33% della capacità non risultano sfruttate).
Ogni italiano consuma in media circa 220 litri di acqua al giorno (tra consumo diretto dall’igiene personale all’acqua usata per cucinare, all’indiretto, come quello degli elettrodomestici e delle perdite nella rete idrica). L’Italia è tra i Paesi d’Europa con il più alto impatto sull’utilizzo, nella classifica dell’impronta idrica giornaliera, superata da Grecia con 324 litri e Irlanda con 252 litri. Terranostra e Campagna Amica per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la diffusione di buone norme comportamentali.
(Autore: Coldiretti – campagna amica)
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