Prima uscita pubblica nel trevigiano per il candidato alla presidenza della Regione Veneto, Giovanni Manildo, nella corsa alla guida di palazzo Balbi. Circa 500 persone hanno accolto l’arrivo del candidato del centro sinistra, questa mattina lungo i viali del Parco degli alberi parlanti a Treviso, dando il via ufficiale alla campagna elettorale per le regionali 2025.
Presenti in platea non solo i rappresentanti locali e regionali dei partiti di coalizione, dal Partito Democratico al Movimento 5 Stelle e da Avs a Più Europa, insieme ad alcuni big della politica nazionale come Alessandra Moretti e Piero Fassino, ma tanti cittadini, simpatizzanti e associazioni di categoria.
Un’accoglienza calorosa che l’ex sindaco di Treviso ricambia visibilmente emozionato: “L’affetto delle persone, il vostro affetto, è il combustibile essenziale per questa avventura; lo sento mi arriva e mi dà grande energia – esordisce, salutando la platea dal palco – sono convinto che l’ascolto, lo scambio e la partecipazione di tutte le anime della nostra società siano la linfa attraverso la quale costruire un Veneto che abbia un’etica e una visione di futuro in grado di affrontare i reali problemi del territorio con coraggio, senza nascondere fragilità che esistono e chiedono attenzione e rispetto”.


Lavoro, sanità, politiche abitative, tutela dell’ambiente e del territorio sono i temi che il candidato del centro sinistra affronta a stretto giro: “Da quando la mia candidatura è stata ufficializzata, sono stato travolto da centinaia di messaggi e telefonate da parte di persone che mi confidavano le loro difficoltà – racconta Manildo – temi particolarmente sentiti e diffusi che non hanno trovato nè spazio nè ascolto. Assistenza agli anziani e ai più fragili; salute e prevenzione, incompatibili con lunghe liste di attesa che costringono coloro che non possono sostenere i costi del privato a rinunciare a curarsi; stipendi inadeguati; crisi abitativa e caro affitti, che riguardano famiglie, giovani coppie e studenti; diritto allo studio. La nostra idea di Veneto è quella di una regione che non lasci nessuno indietro. In questi anni abbiamo visto prevalere la promozione personale – ricorda l’ex sindaco di Treviso – mentre venivano ignorate le fragilità del nostro territorio. Le fragilità che non vanno respinte ma accolte, perché prendersi cura di qualcosa, di qualcuno, è la radice di ogni impegno politico ed è la radice del nostro impegno per il Veneto”.
Precondizione che non deve prescindere dall’impegno da parte di tutti gli alleati per una sanità pubblica universale: “La sanità pubblica è un diritto – apostrofa Manildo –è uno dei pilastri della nostra società, non è una lotteria, non è un privilegio. E noi, come trevigiani e come veneti, dovremmo ricordarlo bene perché siamo gli eredi di donna straordinaria come Tina Anselmi, figura fondamentale per la nascita del sistema sanitario nazionale. Sentiamo spesso ripetere il ritornello secondo il quale la sanità veneta rappresenti un’eccellenza: è vero, è un’eccellenza ma solo in alcuni ambiti, penso ad esempio ai trapianti. La quotidianità è diversa, e non mi riferisco solo alle inaccettabili liste di attesa, penso a un personale sanitario allo stremo che abbandona il pubblico per il privato. Voglio condividere con voi le parole di Elly Schlein, che ieri ho incontrato a Padova – prosegue il candidato alla Regione – per passare da una sanità pubblica a una privata non occorre fare leggi, decreti o passaggi parlamentari, basta togliere risorse. Ecco, fondamentale sarà l’attenzione e le azioni che la nostra coalizione metterà in campo affinchè queste risorse restino nella sanità pubblica a garantire la dignità delle persone di medici e infermieri e personale sanitario”.
Una strada che traghetti i cittadini “dal Veneto di uno al Veneto di tutti”, come più volte ribadito da Manildo, che in molti nella base del Pd ricordano come l’unico candidato sindaco di Treviso ad aver battuto lo sceriffo Gentilini, che passa anche da politiche ambientali e di edilizia residenziale pubblica e l’uso dei fondi europei Green deal: “L’emergenza climatica ci chiama all’azione, mi preoccupano i nostalgici del fossile – commenta Manildo – la direzione da percorrere è esattamente quella opposta e su questo fronte siamo già impegnati con molte delle associazioni di categoria di artigiani, piccole e medie imprese”.


Transizione ecologica, azzeramento delle emissioni di Co2 e del consumo del suolo sono un altro obiettivo per costruire alleanze fortemente condivise: “Agire su questo fronte, lo voglio dire in maniera chiara, significa prevenire eventi idrogeologici estremi, come quelli che hanno colpito recentemente diversi Comuni del nostro territorio. Il consumismo del suolo va azzerato – chiosa l’ex sindaco – l’urbanistica non deve sottostare a centri di interesse o potentati. Il Veneto è tra le regioni con il più alto tasso di cementificazione, si sacrificano gli alberi per fare spazio a nuove colate di cemento, incrementando le fragilità del nostro territorio: è un atteggiamento miope”
Preoccupazione e punta di diamante nella campagna elettorale di Manildo sono i giovani, quei giovani che, con un trend in crescita, abbandonano il Veneto: “Questo è un problema – denuncia il candidato del centro sinistra – che non si può far finta di non vedere. Concluso il ciclo di studi, i nostri ragazzi sono costretti ad andare altrove perché in questa terra non trovano opportunità. Ecco, questa è una sfida che parla di futuro, i giovani devono poter restare in Veneto essendo felici. Bisogna investire su alloggi, borse di studio, trasporti sostenibili, come il biglietto unico e il sostegno gratuito al trasporto pubblico”.


Il centro sinistra traccia le sue linee programmatiche e vive con estrema serenità l’assenza di una data certa per l’apertura delle urne elettorali: “Siamo sereni – commenta Manildo – certo, vorremmo che finalmente venisse comunicato ai cittadini quando saranno chiamati a esprimere il loro voto”.
Su un allargamento coalizione, con l’ ingresso di Azione, e su una possibile lista Manildo il candidato del centro sinistra apre e si smarca: “Una lista con il mio nome non è qualcosa alla quale penso, mi sono sempre occupato di politica in modo diverso. Il mio impegno guarda più alla costruzione di una coalizione ampia e coesa della quale voglio essere garante. Con Azione ci sono diverse convergenze programmatiche e idee comuni – chiosa – confido che possano esserci margini reali per concretizzare un’alleanza di governo per il Veneto”.
(Autore: Emma de Maria)
(Foto e video: Emma de Maria)
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