Elezioni, Resistere Veneto entra in consiglio. Szumski: “Che impresa”

“Qui è nato tutto, eravamo in pochi e abbiamo iniziato ad organizzarci”. Riccardo Szumski indica la sala d’aspetto del suo studio di Santa Lucia di Piave come si indica un luogo fondativo, quasi un piccolo quartier generale improvvisato. È da qui che l’ex sindaco — per quattro volte alla guida del Comune — ha costruito passo dopo passo Resistere Veneto, la lista che oggi si afferma come terza forza delle elezioni regionali.

Il commento di Riccardo Szumski

Il pomeriggio dello spoglio è un misto di incredulità e soddisfazione, “Beh, insomma, che siamo felici sicuramente: non solo per me, ma per la mia famiglia e per tutti quelli che hanno collaborato, i volontari che hanno perso notti, lavoro e tanto altro. Che me l’aspettassi? Qualcosa lo sentivo nell’aria… c’era entusiasmo, c’era qualcosa che bolliva sotto e che mi diceva che forse un consenso c’era. Ma dire che ero sicuro, assolutamente no. Che fosse un buon risultato sì, che superassimo il 3% ne ero quasi sicuro. Il risultato è buono: adesso vediamo le cifre finali, non mi voglio mai sbilanciare troppo”.

Lo sguardo corre ai mesi più duri, a una corsa partita dal basso e senza rete: “Perché noi ci siamo costruiti così da soli: abbiamo battuto il Veneto prima di decidere di partire, poi siamo partiti, abbiamo raccolto le firme — che non è stata una cosa così scontata… tenendo conto che non avevamo una struttura organizzativa. Però il risultato è un’impresa, una giornata storica per me sicuramente, perché solo un pazzo poteva mettersi a fare questo insieme ad altri pazzi che lo hanno accompagnato. Però, in fin dei conti, un vincitore è sempre un sognatore che ci ha creduto”.

Nel momento della festa, c’è spazio anche per un ricordo personale: “a mia famiglia prima di tutto, ai miei collaboratori, ai cittadini che hanno creduto in noi. E a Patrizia Bressan, una delle socie che hanno fondato Resistere e che è deceduta. Il mio pensiero va a lei, che ci ha creduto e non è qui a godere con noi”.

Per il dopo-voto, Szumski non ha dubbi sulle priorità: “La sanità: sarà necessario fare una riflessione profonda, perché è la cosa principale. L’hanno toccata tutti, anche quelli che hanno governato dicevano che la sanità è prioritaria, quindi questa è un’esigenza della gente. Di pari passo viene l’autonomia, che significa risorse… Poi c’è la tutela del territorio, poi la sicurezza, poi i PFAS, poi la montagna abbandonata. Ho sentito tanta delusione nei confronti di queste Olimpiadi, che non servono tutto il territorio della montagna, e quindi qualcosa bisognerà ripensare”.

Infine, un impegno: rimanere fedeli al mandato ricevuto. “Saremo coerenti con quello che abbiamo predicato e con il mio passato… è chiaro che non verremo meno all’imprimatur che ci hanno dato i cittadini, cioè rappresentare davvero le istanze del popolo. La storia dell’astensionismo dimostra che i partiti tradizionali non interpretano più ciò che pensa la gente. Bisogna cambiare musica, bisogna ritornare a parlare con la gente e incontrare la gente”. 

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
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